Ci stiamo dimenticando di Federer?

Ci stiamo davvero dimenticando di Roger Federer? Anche il fidanzato di tutti (o quasi) gli appassionati si sta allontanando nella memoria, ora che non gioca più? Lontano dagli occhi lontano dal cuore, come dice il proverbio: sembra blasfemo, ma forse è così. Ed è anche naturale, fa parte della vita e dello sport.

In realtà il Genio spunta spesso, quasi quotidianamente, nelle notifiche dei social: mentre palleggia contro il muro, in ascensore insieme a Mark Odermatt e a una giovane ‘mobile addicted’, sul lettino di massaggio in uno spot Mercedes, mentre si ricrea in gondola o a bordo di un tuk tuk in Thailandia, alla cerimonia degli ultimi Oscar, dove ne ha approfittato per dare visibilità al suo nuovo, generoso sponsor (63 milioni di dollari l'accordo siglato da Roger) Oliver Peoples (occhiali da sole). Però, forse proprio per la frequenza delle apparizioni, l’attenzione nei suoi confronti sembra quasi diluita, un po’ distratta.

La sua prima prova d’attore insieme con Robert De Niro aveva creato interesse e ammirazioni per le sue doti recitative, ora sta subentrando l’abitudine. Certo, nei momenti di malinconia ci ributtiamo su You tube per ammirarne le giocate che furono. Ma le ‘visualizzazioni’ che riguardano le sue multiformi attività extrasportive stanno seguendo una curva discendente. Lo amiamo, ci scalda sempre il cuore il suo ricordo, ma ormai compulsiamo live score e social media soprattuto per sapere che cosa ha fatto Sinner, se Alcaraz è in ripresa, o magari per scoprire che anche Cobolli e Arnaldi iniziano a sentirsi a loro agio contro i big. E a Federer pensiamo come ad una vecchia fiamma, di cui conserviamo tutte le lettere, tutti gli scatti più belli sul telefonino. Ma con la quale non pensiamo più di uscire il sabato sera.