Viviamo insieme un 2024 di soddisfazioni

Il Tennis Italiano cambia editore, si rinnova e riparte per una stagione 2024 (ci auguriamo) ricca di soddisfazioni. Felice Anno a tutti!

Domenico Procacci, Boris Becker e Stefano Semeraro durante la presentazione del numero in occasione delle Atp Finals

Siamo alla fine di una lunga stagione che ha portato novità e conferme, e sarebbe vicino il tempo dei bilanci se non fosse che il tennis ci ha abituato ormai a vivere la nostra passione dodici mesi all'anno, quasi a perdifiato. Appena terminato il calendario ufficiale, è già ripartito quello degli appuntamenti minori e delle esibizioni. Si parla di United Cup e del rientro di Rafa Nadal agli Australian Open.

Va così anche per noi de Il Tennis Italiano, che abbiamo deciso di concepire il numero attualmente in edicola e libreria (quello con l'illustrazione di Becker in copertina, per intenderci) come se fosse insieme l'ultimo del 2023 e il primo di una nuova stagione editoriale. La più antica rivista di tennis ancora pubblicata al mondo infatti si è rinnovata, ha cambiato proprietà - da Sportcom a Fandango - veste grafica, formato, periodicità. Non si interrompe una tradizione che dura quasi da un secolo, ma muta lo spirito con cui viverla, nella speranza di essere sempre più al passo dei tempi e dei gusti dei lettori.

Già dalla copertina, firmata dal genio di Makkox, avete capito che si tratta di un cambiamento che tocca sia la forma sia i contenuti, sia l'anima sia la pelle. Il desiderio, il progetto condiviso sia da me sia da Domenico Procacci, il nuovo editore che molti degli amanti del tennis conoscono, oltre che come produttore, come regista della docuserie «Una Squadra», è di proporvi una rivista ambiziosa, moderna, interessante. Come si diceva un tempo: tutta da leggere.

Stefano Semeraro, Domenico Procacci e Sandro Veronesi

Un bimestrale distribuito anche in libreria e che andrà oltre l'attualità, legando lo sport ad altri campi come la letteratura, il cinema, lo spettacolo, le arti e la società in generale. Ma senza dimenticare i temi più strettamente tennistici, le interviste ai grandi (e piccoli) protagonisti del presente e del passato, la tecnica, le opinioni sulle questioni più vive. Un saggio lo avete già in questo numero, che noi consideriamo una sorta di numero zero, con l'intervista di Sandro Veronesi a Boris Becker e la suggestiva apertura affidata a Francesco Piccolo. Due grandi scrittori italiani, due premi Strega, a cui si affiancano firme di prestigio vecchie e nuove.

Nel numero in lavorazione, in uscita a febbraio, ospiteremo Alessandro Baricco, Gerard Marzorati (firma del New York Times Magazine e del New Yorker) e altri autori, anche stranieri, seguiranno; introdurremo nuove rubriche, altre, che non trovate nel numero di ottobre-novembre, ritorneranno in veste diversa. Anche il sito internet conoscerà un profondo restyling, qui ritroverete i video delle prove tecniche che rappresentano una parte importante del nostro dna. Un rinnovamento, una rivoluzione, come dicevo, che lega la tradizione de Il Tennis Italiano ad una navigazione inedita e, per quanto mi riguarda, entusiasmante.

Mi fermo qui, rinnovando l'invito a condividere nei prossimi mesi la vostra opinione, le vostre critiche e (speriamo) i vostri apprezzamenti. Ringrazio Sportcom per la fiducia che mi ha dimostrato nel 2020 affidandomi la direzione, e Domenico Procacci per quella che mi rinnova: l'augurio è di avere davanti anni meno terribili di quelli che purtroppo stiamo ancora attraversando. Ringrazio soprattutto la formidabile 'squadra' che mi ha accompagnato con generosità in questa avventura e che in buona parte parteciperà anche alla nuova, e voi lettori e amici de Il Tennis Italiano. Senza di voi, nessuna navigazione sarebbe possibile.

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