Parlando con ESPN, il coach di Serena Williams spiega che la sua allieva ha avuto qualche problema di salute dopo il parto e non si è potuta allenare per due mesi. “Appena l'ho rivista ho capito che non ce l'avrebbe fatta per Melbourne, ma lei ci ha provato ugualmente. L'esibizione di Abu Dhabi è servita per farglielo capire”.

Il modo in cui si era espressa ad Abu Dhabi era un forte indizio di quello che sarebbe successo qualche giorno dopo, con il forfait all'Australian Open. Serena Williams è diventata mamma poco più di tre mesi fa e un rientro agonistico così rapido, in un torneo così impegnativo, sarebbe stato miracoloso. Non ci sono stati miracoli: l'assalto ai 24 Slam di Margaret Court è solo rimandato, magari al Roland Garros. A spiegare la situazione attuale c'è Patrick Mouratoglou, l'uomo che cinque anni fa ha rivoluzionato la sua carriera. In un'intervista con Simon Cambers e pubblicata da ESPN, “Mou” ha spiegato che alcune complicazioni post-parto le hanno impedito di allenarsi per due mesi. A suo dire, Serena potrebbe tornare al 100% per i tornei americani di marzo, prima Indian Wells e poi Miami. “Non è mai semplice rinunciare a uno Slam – ha detto Mouratoglou – è così per ogni professionista, sicuramente anche per Serena. Però direi che è stata una decisione saggia. Non facile, ma la migliore possibile. Dopo il parto, le cose non sono state perfette come si aspettava. C'è stata qualche complicazione. Il parto è andato bene, il bambino è in salute ma lei ha avuto qualche problema che ha tardato il suo rientro in campo”. Gli organizzatori dell'Australian Open avevano spinto molto sulla sua presenza a Melbourne, anche perché la difesa del titolo quasi subito dopo il parto sarebbe stata molto suggestiva, ma venerdì sono stati costretti ad annunciare il forfait. Mouratoglou ha ritrovato la sua giocatrice a metà dicembre, in Florida, e ha capito subito che non ce l'avrebbe fatta.

MOTIVAZIONI INTATTE
“Ho visto quanto le mancassero i due mesi in cui non ha potuto allenarsi. Sapevo che era tardi, ma con Serena non si può mai dire. Allora abbiamo fatto il lavoro necessario e la sua idea era giocare un match per capire a che punto si trovasse. Ma quello che è successo, per me, non è stata una sorpresa”. Sebbene Mouratoglou sapesse che Serena non sarebbe stata pronta, lei aveva bisogno di rendersene conto in prima persona. “Perché lei è convinta di trovare sempre una via d'uscita, anche quando non è pronta. Per me è molto difficile convincerla a non giocare. Allora ho pensato che fosse un'ottima idea giocare una partita a capire esattamente a che punto si trovasse. È meglio prendersi un po' di tempo e tornare quando sei veramente pronta. Vincere o perdere è un'altra cosa, ma almeno puoi dare il massimo”. Il 2017 è stato un anno di profondi cambiamenti per la Williams, 36 anni compiuti lo scorso 26 settembre. A novembre, un paio di mesi dopo il parto, si è sposata con Alexis Ohanian. Tuttavia, la motivazione è rimasta intatta. “Cambi vita, ma l'atleta è esattamente lo stesso – dice Mouratoglou – in lei non ho visto nessuna differenza. La pensa sempre allo stesso modo e posso tranquillizzare chi si è preoccupato: non è cambiata, quando è tornata al tennis era esattamente la stessa di prima. Non sono preoccupato. Qualsiasi cosa sia successa nel tour in sua assenza, se tornerà sarà per vincere. Solo il tempo dirà se potrà farcela, ma se tornerà sarà per vincere”. Sarà contento Larry Ellison, patron del torneo di Indian Wells: boicottato per quindici anni da entrambe le sorelle Williams, non solo è riuscito a riportarle entrambe, ma addirittura potrebbe ospitare uno dei ritorni più attesi degli ultimi anni.