Il match giocato ad Abu Dhabi è servito alla Williams a fare chiarezza sulle sue condizioni: non è lontana dal top, ma non si sente come vorrebbe. Per questo ha scelto di rinunciare al primo Slam dell'anno. "Non voglio giocare e basta: punto a fare ancora grandi cose e per questo mi serve altro tempo". Per la prima volta in 20 anni resterà senza ranking WTA.Le avversarie possono sorridere ancora per un po’: Serena Williams non giocherà l’Australian Open 2018. La scelta di tornare in Florida dopo l’esibizione di Abu Dhabi, dove si era portata dietro anche il marito e la figlia, aveva aumentato i sospetti su un probabile forfait, annunciato ufficialmente nella mattinata australiana di venerdì. A dare la notizia è stato il torneo stesso, con un comunicato sul proprio sito web. “Dopo aver giocato ad Abu Dhabi – ha detto l’ex numero uno del mondo – ho realizzato che nonostante ci sia molto molto vicina, non sono ancora dove personalmente vorrei essere. Il mio allenatore e il mio team mi hanno sempre suggerito di andare ai tornei solamente quando sono preparata sotto tutti i punti di vista. Ora possono competere, ma non voglio solo competere, voglio fare molto di più, e per riuscirci ho bisogno di ancora un po’ di tempo. Sono dispiaciuta per questo, ma ho deciso di non partecipare all’Australian Open. Le memoria del titolo dello scorso anno accompagneranno me e Olympia, e non vedo l’ora di tornare di nuovo a Melbourne”. Un’altra doccia fredda per gli organizzatori, che hanno appena accolto l’arrivo di Rafael Nadal e sono pronti ad abbracciare anche Federer (dopo la Hopman Cup), ma nel giro di un paio di giorni hanno perso sia Murray sia la Williams, campionessa in carica, e continuano a tremare anche per Novak Djokovic. Craig Tiley si era detto praticamente sicuro della presenza dell’americana, ma l’ha presa con filosofia, applaudendo l’impegno profuso dalla Williams per tornare in campo. “Serena è una vera campionessa, e lo dimostrano i grandi sforzi fatti nei mesi scorsi per accontentare il suo desiderio di giocare l’Australian Open”.
LA RIVEDREMO A MIAMI?
Serena ci ha provato sul serio a tornare, come dimostra la scelta di giocare ad Abu Dhabi, per verificare il suo stato di forma in un match “vero”. L’ha perso, ma ha strappato un set a una top-10 come Jelena Ostapenko e in passato alla vigilia degli Slam era capitato di vederla anche in condizioni apparentemente peggiori. Tuttavia, dopo undici mesi fuori non è certo un torneo in più o in meno che fa la differenza: se ha reputato che la scelta giusta è quella di aspettare e allenarsi ancora non resta che condividerla. La decisione di saltare il torneo di Melbourne, tuttavia, avrà un effetto molto negativo sul suo ranking WTA: malgrado nel 2017 abbia giocato solo due tornei (Auckland e l’Australian Open), grazie ai 2.000 punti raccolti a Melbourne la statunitense si trova comunque al numero 22 del mondo. Ma la scelta di saltare la trasferta down under glieli farà perdere tutti, e la sbatterà fuori dalla classifica per la prima volta dopo vent’anni trascorsi quasi interamente fra le prime 100 del mondo. Un discorso importante per le statistiche, molto poco per la diretta interessata: potrà usufruire del ranking protetto (previsto anche in caso di maternità) e i tornei faranno a gara per darle delle wild card, e comunque l’impressione è che ne avrà bisogno solamente nelle primissime settimane. Volendo ragionare sulla possibile data di rientro nel Tour della 36enne di Saginaw, ha senso pensare di rivederla in gara per i Mandatory di Indian Wells e Miami, soluzione che le darebbe ancora un paio di mesi di tempo per trovare la forma migliore. Ma in passato è capitato spesso che fra Melbourne e l’accoppiata di tornei USA inserisse anche il torneo di Dubai. O quello di Doha. O entrambi. Una possibilità da tenere in considerazione.