Le dichiarazioni del numero uno al mondo dopo il successo contro Matteo Berrettini e l’approdo in semifinale agli Us Open
Novak Djokovic è a due passi dalla storia. Il serbo, grazie al successo su Matteo Berrettini in quattro set, è sopravanzato in semifinale agli Us Open per la dodicesima volta in carriera. Dopo un primo set non eccezionale, Djokovic ha risalito la china sciorinando un tennis di gran livello ad alta intensità e con pochissimi errori non forzati. Il romano, superato per la terza volta su altrettanti confronti diretti negli Slam in questa stagione contro il serbo, si è dovuto inchinare al cospetto del numero al mondo. “Oggi abbiamo visto perché è il più forte” ha ammesso a fine gara l’azzurro.
“Gli ultimi tre set di questa partita sono stati i migliori che ho giocato finora nel torneo – confida Nole -. Dopo aver perso il primo set, ho alzato il livello di gioco e sono riuscito a mantenerlo fino alla fine. Ciò mi incoraggia e mi dà molta fiducia. La verità è che è stata una grande battaglia. Matteo è un grande giocatore, molto potente, ci mette tanta energia e non è facile interpretare il suo tennis. Il mio gioco è migliorato notevolmente nelle ultime due partite. Sto andando nella direzione giusta”.
Il segreto del tennista di Belgrado è spingersi oltre ogni limite senza sentirsi mai appagato. “So perfettamente quali siano i miei punti di forza – afferma il serbo -. Ho passato tutta la mia carriera a lavorare sodo per non avere punti deboli. Tutti i miei avversari hanno alcuni aspetti del loro tennis che devono migliorare e su cui posso far leva per fare la differenza. Ho sempre voluto avere il gioco più completo possibile, che mi permettesse di adattarmi tatticamente a qualsiasi contesto. Matteo, ad esempio, ha bisogno di stare bene con il servizio e il dritto. Ho sempre lavorato ugualmente su tutti gli aspetti del mio tennis e del mio fisico. Il clima Slam? Amo giocare al meglio dei cinque set, soprattutto contro i più giovani – svela Nole -. Fisicamente mi sento in forma e penso che tutta l’esperienza che ho accumulato in questi anni mi aiuti molto nei momenti importanti. Più si prolunga la partita e meglio è per me. A volte ci sono alti e bassi in match così lunghi e intensi, ma sono pronto a giocare cinque ore, cinque set e quant’altro. Sono qui per questo, pronto a tutto”.
Il prossimo ostacolo per Nole si chiama Alexander Zverev, colui che gli ha impedito di raggiungere la finale ai Giochi Olimpici di Tokyo. “Quello che è accaduto in Giappone è stato molto difficile da digerire emotivamente ma non solo – afferma Djokovic -. Stavo dominando la partita quando improvvisamente lui ha alzato il livello. A quel punto sono crollato iniziando a dubitare dei mio colpi. Alexander sta attraverso uno stato di forma incredibile perché non ha perso una partita da allora. Questa volta però sarà una grande battaglia al meglio dei cinque set in un torneo dello Slam”. Sascha è avvisato.