Le parole dello storico coach di Novak Djokovic dopo il trionfo al Roland Garros
Novak Djokovic, battendo in finale Stefanos Tsitsipas, è riuscito a conquistare il suo secondo Roland Garros, riscrivendo una miriade di record. Al termine del match di oggi, abbiamo potuto assistere alla conferenza stampa del suo storico coach Marian Vajda, il quale punta a portare il suo campione al primato che, più di tutti, sembra inarrivabile: vincere tutti i Major in uno stesso anno solare.
“Secondo me – afferma Vajda – la conquista del Grande Slam è possibile. Personalmente, ero preoccupato soprattutto per questo torneo, perché, nonostante tantissimi titoli Masters 1000 sulla terra, qui non era mai riuscito a dare il 100%, ad esempio quando perse contro Wawrinka. Ogni anno stava diventando sempre più complesso ed è fantastico che sia riuscito a farcela oggi. Nole è in splendida salute, mentalmente e anche fisicamente. Credo che sia in grado di poter puntare a questo grande risultato. Ha tutte le qualità possibili: ha una professionalità come pochi altri, è sempre disposto a migliorare gli aspetti meno perfetti del suo gioco ed io lo ammiro infinitamente. Novak, anche quando è in difficoltà, non perde mai in lucidità e mantiene sempre la capacità di vedere il gioco. Non dimentichiamoci dei Giochi Olimpici: anche quello è un nostro grande obiettivo, vogliamo provare ad ottenere la medaglia d’oro. Adesso, tuttavia, pensiamo al prossimo step, ossia Wimbledon: dopo questo appuntamento, capiremo quali scenari si prospettano davanti a noi”.
Non poteva mancare una considerazione sulla super semifinale vinta contro il re di Parigi, Rafael Nadal: “La partita contro Rafa è stata una dei migliori match che abbiano mai disputato. Sapevo che poteva compiere l’impresa, gliel’avevo anche riferito e sapevo che, in caso di esito positivo, ci sarebbe stata una ghiotta occasione di alzare il trofeo. Stefanos oggi ha giocato benissimo, ma Nole si è superato nell’alzare il livello con il passare del tempo. Devo ammettere che mi sono spaventato nei primi due set, sembrava stanco e invece poi ha ritrovato le energie. Probabilmente stava pensando troppo alla coppa, come nell’ultimo game in cui non ha giocato benissimo. Il match con Rafa, ma anche il titolo a Belgrado di due settimane fa, gli ha dato una fiducia enorme. Questo successo a Parigi, insomma, è stato straordinario, ancora di più rispetto a quello del 2016, quando ha battuto Andy in finale. Quest’anno ha davvero dato il meglio di sé”.
Infine, un plauso all’enorme forza mentale del suo atleta: “Novak, all’inizio della sua carriera – spiega il coach – ha perso alcune partite qui al quinto set, ad esempio quella con Melzer nel 2009. Lui è stato bravissimo a non scoraggiarsi e a prendere il buono da queste sconfitte, imparando da esse. Con il tempo è diventato pronto sia fisicamente che mentalmente per prevalere in battaglie come quella odierna. Sulla terra soprattutto, bisogna essere pronti a stare in campo per tanto tempo e, per riuscirci, è importante costruire un gioco efficace durante le settimane di preparazione a questo torneo. Rafa è uno specialista di questi campi, quindi non ha bisogno di tempo perché ha già un tipo di tennis perfetto per il rosso, mentre Nole deve trovare le giuste sensazioni e porre gli adeguati accorgimenti durante tutta la stagione su terra. In questo 2021 ha studiato una programmazione perfetta ed è riuscito ad ottenere la giusta fiducia nel miglior momento possibile per poter trionfare qui. La sua mente è focalizzata sempre sul vincere i tornei del Grande Slam e penso che questo lo aiuti a non mollare mai la presa, anche se si trova sotto di due set”.