Jannik e Lorenzo ancora decisivi come nei quarti di finale con l’Olanda; si arrendono in due set Novak Djokovic e Miomir Kecmanovic. Domani la finale con l’Australia per sognare il titolo

L’Italia è in finale di Coppa Davis. Venticinque anni dopo l’ultima volta. Era il 1998 e la squadra azzurra si arrendeva per 4-1 alla Svezia al Forum di Assago. Contro l’Australia i ragazzi di Filippo Volandri avranno ora la possibilità di conquistare il secondo titolo nella storia della nazionale tricolore dopo il trionfo del 1976. A regalare all’Italia l’accesso all’ultimo atto per l’ottava volta nella competizione è stato il successo di Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, ancora decisivi in doppio come nei quarti di finale con l’Olanda. Il duo azzurro si è imposto sulla coppia formata da Novak Djokovic e Miomir Kecmanovic con lo score di 6-3 6-4 dopo un’ora e 36 minuti di gioco.

Un’altra grande prestazione del piemontese e dell’altoatesino, quest’ultimo capace di cavalcare l’onda lunga della sfida vinta contro il numero 1 del mondo annullando tre match point consecutivi.

Equilibrato inizio di primo set con turni di battuta che scorrono via veloci. Sul servizio di Djokovic arrivano le prime occasioni di break della partita e sono ovviamente per gli azzurri. Nole paga le poche prime messe in campo nel sesto gioco e la coppia serba si fa recuperare da 30-0 perdendo tre punti consecutivi. Sonego risponde bene, poi Kecmanovic sbaglia a rete e l’Italia sale sul 4-2. È quindi Sonego a dover confermare il break. Ci riesce ai vantaggi, portando il risultato sul 5-2. È invece Sinner a sigillare il primo parziale con l’ennesimo autorevole game al servizio.

I servizi non sono un fattore nel secondo set. Sono gli azzurri a fare per primi il break sulla battuta di Kecmanovic, ma Sonego non riesce stavolta ad allungare il vantaggio. Arriva il controbreak, Djokovic si carica e prova a prendersi sulle spalle anche il compagno di metà campo, ma Sinner e Sonego attutiscono bene il colpo e annullano quattro palle del 4-2 nel sesto gioco. Il break decisivo arriva quindi nel game successivo: gli azzurri salgono 4-3 e poi gestiscono il vantaggio. C’è tempo anche per un ultimo brivido: al momento di servire per il match, Sinner commette un doppio fallo sul 30-30 e poi rimedia con uno smash per salvare la palla break. L’Italia si salva ancora, chiude la partita e vola in finale.