Il carrarino ha commentato in conferenza stampa il suo primo successo a Melbourne e fatto luce su tanti aspetti della sua vita personale

Battendo Benjamin Bonzi con il punteggio di 7-6(3) 7-6(4) 4-6 6-2 Lorenzo Musetti ha finalmente ottenuto la sua prima vittoria agli Australian Open. Una buona prestazione quella messa in mostra dal carrarino, testa di serie numero 25, che ha così guadagnato la sfida di secondo turno con Luca Van Assche.

Sono molto contento per questa mia prima vittoria a Melbourne – ha esordito il tennista toscano in conferenza stampa –. L’anno scorso la partita era stata abbastanza amara con la sconfitta al quinto dopo aver recuperato due set di svantaggio. Quest’anno sono andato in vantaggio due set a zero, poi ho perso il terzo e sono stato molto bravo a recuperare il break iniziale nel quarto. Oggi non era facile giocare, faceva caldo, è stata la prima giornata molto calda, poi lui è un giocatore che mi lascia fare molto poco e il campo stretto sul quale abbiamo giocato non mi aiuta“.

Sensazioni in campo: “Mi sento bene ora, credo di aver fatto vedere il lavoro svolto in preparazione, anche se magari non sono arrivati i risultati, soprattutto nella partita con Bublik. Spero di portare nel 2024 un Lorenzo più maturo, da papà, mi sto preparando al meglio per trovare una maturità maggiore anche nel mio tennis, non solamente fuori. Stiamo lavorando principalmente su quello, oltre ovviamente agli aspetti tecnici. Spero di poter riuscire a sfruttare questi tre mesi nei quali non ho risultati da difendere in classifica“.

Sull’ingresso nel team di Corrado Barazzutti, Musetti ha commentato: “Corrado è una figura che mi ha sempre voluto bene, l’ho scelto perché sapevo di poter contare su di lui, non è un mercenario che viene a lavorare solo per uno scopo economico o di notorietà. È un uomo di passione e credo che possa dare tanto sia a me sia a Simone in termini di esperienza. Già il rapporto tra lui e Simone era molto buono anche prima, ora abbiamo passato due settimane di preparazione a Montecarlo per poterlo inserire nella quotidianità del lavoro, ho visto subito che si parlava tutti la stessa lingua. È un gran motivatore, è una persona che riesce a scuoterti, a motivarti“.

Gestione della vita professionale e personale: “Credo si debba essere bravi a scindere le due cose, anche se certamente nella stagione passata ho avuto tante ‘prime volte’, tante scelte che segnano il passaggio da ragazzo a uomo, tante scelte che condizioneranno la mia vita. Tuttavia quando c’è l’amore di mezzo è forse la ‘chimica’ migliore: Veronica è la mia prima supporter, mi ha fatto ritrovare la motivazione che avevo un po’ perso, non certamente per colpa sua, ma perché avevo un po’ perso di vista il focus della mia vita, pensando un po’ troppo a cose extra-tennistiche. Credo che sia facile comprendere il perché, non ero pronto a quello che è successo, non eravamo pronti, ma ora credo di aver trovato il mio equilibrio e la strada giusta da seguire“.

E sul prossimo avversario: “Con Van Assche ci siamo allenati tanto a Montecarlo durante l’inverno, è un bravissimo ragazzo, molto solido, compatto, si muove molto bene, quindi certamente pericoloso. Duckworth invece gioca in casa, conosce bene le condizioni, ci siamo incontrati solo una volta tanto tempo fa a Parigi Bercy, sarà un avversario pericoloso anche lui, come poi d’altronde lo sono tutti a questo livello“.