Tutta la delusione e la frustrazione del numero 1 del mondo in conferenza stampa dopo la sconfitta in semifinale
A ben 2195 giorni di distanza dall’ultimo ko, Novak Djokovic torna sconfitto agli Australian Open. Il merito è tutto di Jannik Sinner, che ha saputo sfruttare al meglio le tante difficoltà del numero 1 del mondo nei primi due set per imporsi infine con lo score di 6-1 6-2 6-7(6) 6-3 e battere, come mai era successo prima d’ora, il serbo in semifinale. E in conferenza stampa Nole non ha nascosto tutta la sua frustrazione: “Sono scioccato dal mio livello di gioco. Nei primi due set non ho praticamente fatto nulla. È uno dei peggiori match a livello Slam che ho giocato. Non è una bella sensazione ma complimenti a Jannik per aver fatto tutto meglio di me“.
Prima di tutto, tanti complimenti a Sinner: “Prima di tutto congratulazioni a Sinner per aver giocato un grande match e un grande torneo fin qui. È meritatamente in finale. Oggi mi ha cancellato dal campo. Invece per quanto mi riguarda sono scioccato dal mio livello di gioco. Nei primi due set non ho praticamente fatto nulla. È uno dei peggiori match a livello Slam che ho giocato. Non è una bella sensazione ma complimenti a Jannik per aver fatto tutto meglio di me. Ci ho provato, ho lottato, nel terzo set ho fatto salire il mio livello, salvando un match point e giocando un buon tie break. Ma nel quarto di nuovo ho giocato un pessimo game perdendo il servizio dal 40-0, giocando anche controvento. Sicuramente la mia prestazione non è stata un granché. In quei momenti pensi solo a ritrovare serenità, ma allo stesso tempo bisogna aumentare il livello di gioco. Ci ho provato e il pubblico è stato fantastico. Sono stati corretti verso entrambi i giocatori. Abbiamo avuto molto supporto sia io che Jannik“.
Un bilancio sul torneo: “Per essere sinceri in tutto il torneo non sono stato nemmeno vicino al mio livello migliore. Forse la partita contro Mannarino è stata ottima, ma nella maggior parte dei match giocati non ho ho giocato come faccio di solito in Australia. Quindi da un lato ero sorpreso, perché non pensavo che avrei fatto così male nei primi due set, ma dall’altro lato non mi sono sentito lo stesso di sempre in campo lungo tutto il torneo. Uno può dire che la semifinale sia comunque un ottimo risultato, ma mi aspetto sempre il massimo da me stesso e oggi non è andata di certo così“.
Nessuna palla break in tutto il match, è la prima volta in uno Slam: “Prima di tutto va detto che lui ha servito in maniera molto molto precisa. Per quanto riguarda me, è difficile trovare le parole. Non abbiamo abbastanza tempo. Ci sono tante cose negative che ho fatto oggi in campo in termini di gioco e non sono contento né della mia risposta, né del dritto, né del rovescio. Ero sotto il par su tutti gli aspetti. Quindi lui ha dominato. Ha dominato i suoi turni di battuta. Se servi bene e non affronti mai una palla break hai un vantaggio mentale nei confronti dell’avversario e puoi mettere pressione a lui. Congratulazioni a Jannik, ha giocato un match perfetto“.
Sensazioni in vista dei prossimi impegni: “C’è moltissimo tempo davanti. Vediamo come i giocatori ci arrivano nei prossimi mesi, c’è ancora tutta la stagione su terra da giocare, le condizioni sono differenti. Alcuni giocatori sono più avvantaggiati di altri sulla terra, come è normale che sia. Penso che, se Nadal sarà in campo, è sempre il favorito a prescindere quando si gioca al Roland Garros. Poi ci sono Alcaraz e Sinner. Se prendi i primi cinque-dieci giocatori del mondo possono vincere tutti. Ma ci vogliono ancora tanti mesi, vediamo come vanno le cose. Ora non riesco a riflettere bene. Subito dopo il match è difficile ragionare con calma. Forse domani ci penserò, forse tra un po’ di giorni, ma sicuramente ho tante cose di cui essere orgoglioso. Prima o poi bisognava perdere. Almeno ho provato a dare tutto quello che avevo in un momento in cui non stavo giocando bene e ho perso contro un giocatore che ha un’ottima possibilità di vincere il suo primo Slam. Sicuramente questa è stata una città speciale, è stato il mio Grand Slam della carriera. Spero di avere la chance di tornare qui e giocare almeno per un’altra volta per riprovare queste emozioni“.
Una sconfitta che non deve tuttavia preoccupare: “Ho ancora grandi speranze per gli altri Slam, l’Olimpiade e ogni altro torneo che giocherò. È solo l’inizio della stagione. Di sicuro il feeling che ho adesso non è qualcosa a cui sono abituato. Quasi sempre ho iniziato la stagione con un trionfo nello Slam e non ho mai perso in semifinale o in finale all’Australian Open. Quindi stavolta è un po’ differente dal solito, ma così è. Non so, sicuramente questo torneo non è stato all’altezza del mio standard, ma non vuol necessariamente dire che è l’inizio della fine, come piace dire ad alcuni. Vediamo cosa succede nel resto della stagione“.