Jannik gioca il match perfetto per entrare nella leggenda e battere Djokovic sulla Rod Laver Arena. L’Italia per la prima volta in finale Slam agli Australian Open

Jannik Sinner da fantascienza. Successo incredibile su Novak Djokovic nella semifinale degli Australian Open con il punteggio di 6-1 6-2 6-7(6) 6-3 in tre ore e 22 minuti di gioco. Un match in cui l’azzurro ha mostrato la sua personalità, il livello raggiunto e lo status nella sfida più difficile nel mondo del tennis, sulla Rod Laver Arena contro il campione di tutto. Straordinaria è stata anche la gestione mentale del match point sprecato nel tiebreak del terzo: Sinner ha resettato ed è ripartito alla grande nel quarto. Non ha concesso neanche una palla break al miglior ribattitore di sempre e ha commesso 26 gratuiti in meno. Un italiano torna in finale Slam per la prima volta da Matteo Berrettini a Wimbledon nel 2021, per la prima volta di sempre agli Australian Open. Ora l’ultimo scoglio sarà contro uno tra Medvedev e Zverev.

Sinner ha una grande presa sulla partita sin da subito: il servizio e la risposta rispondono ai comandi e negli scambi più lunghi sembra più in palla di Djokovic. Il break arriva subito per l’italiano con due cambi in lungolinea decisi e lo schiaffo al volo a chiudere, senza nessun timore. Molto bravo poi l’altoatesino a consolidare il vantaggio sul 3-0 giocando un game solido alla battuta. Djokovic continua a mettere poche prime in campo, va di fretta ed è messo costantemente sotto pressione da Sinner: per l’altoatesino arriva anche il doppio break e il primo set scivola via per 6-1 in favore del giocatore italiano.

Sinner sembra andare a un ritmo decisamente superiore, continua a battere ferro dopo il grande primo set, risponde a ogni prima di Djokovic, fa partire tutti gli scambi e offre costantemente palle scomode al serbo. Il break arriva nel terzo gioco anche nel secondo set: l’azzurro ha sempre in mano l’iniziativa dello scambio, anticipa e toglie il tempo al numero 1 del mondo. Ogni intenzione è letta in anticipo e ogni punto si gioca come vuole Sinner che continua a servire con numeri impressionanti e non dà modo al 24 volte campione Slam di prendere ritmo. Djokovic prova ad aizzare il pubblico vincendo un gran punto per annullare la palla del 5-2, ma poi sbaglia il pallonetto e il dritto e si spegne nuovamente, cedendo ancora la battuta. Per la prima volta Sinner va ai vantaggi al servizio nell’ottavo gioco, ma anche questa insidia è gestita alla grande: per la prima volta Djokovic in uno Slam raccoglie così pochi game nei primi due set, appena tre.

Jannik non alza un attimo il piede dall’acceleratore, vuole prendersi un vantaggio anche nel terzo set: Djokovic gioca un grande scambio sul 30-40 del primo game, annulla la palla break e riesce a portarsi avanti. Il serbo prova a scuotersi, va 0-30 nel quarto game, ma commette un errore grave sul rovescio in avanzamento per andare a palla break e subisce servizio e rovescio vincente da parte dell’azzurro. I turni di battuta sono molto serrati: entrambi servono bene e anche il numero 1 del mondo trova continuità con questo colpo dopo due set particolarmente complessi da questo punto di vista. Sul 5-5 40-40 c’è un’interruzione di circa dieci minuti per un malore di uno spettatore in tribuna e Djokovic esce bene dalla pausa, tenendo il servizio. Si approda al tiebreak nel quale Sinner va due volte sotto per 0-2 e 2-4, ma riesce a giocare con scioltezza quando è in svantaggio, specie in risposta. L’azzurro arriva a match point sul 6-5 con una prima vincente, risponde bene di rovescio, ma poi sbaglia su un dritto relativamente comodo. Un altro errore di rovescio sul set point condanna l’italiano a perdere il terzo set al tiebreak per 8 punti a 6.

Dopo il toilet break, la reazione di Sinner a inizio quarto set è ottima: l’azzurro si procura subito palle break nel secondo game, ma Djokovic servendo alla grande cancella tutte e tre le chance, mettendo sempre la prima. Il serbo riesce a salvarsi, nonostante faccia grande fatica nello scambio e non riesca a uscire né con le smorzate, né con le discese a rete. Il break per Jannik arriva nella maniera più imprevista: da 40-0 con un recupero straordinario e ritrovando la qualità in risposta, recupera e con cinque punti di fila strappa la battuta a Djokovic. Sinner consolida il break con un turno di servizio da 10 punti e grazie alla resa con la seconda che spesso non permette al serbo di entrare in risposta. Nell’ultimo turno di battuta Sinner commette un doppio fallo, ma risponde con un ace e un servizio vincente, poi chiude con un meraviglioso dritto lungolinea. Per la prima volta di sempre Djokovic si arrende in semifinale o in finale a Melbourne.