Ha avuto il suo momento di gloria domenica scorsa, quando gli hanno concesso una passerella sul Campo Chatrier. Non poteva essere altrimenti, visto che i 10 Roland Garros di Rafael Nadal sono partiti da un piccolo club di Manacor, dove zio Toni Nadal lo ha preso per mano fin da quando aveva 4 anni. In un'esclusiva con Tennis Italiano, poi ripresa dai media di tutto il mondo, ha anticipato che dall'anno prossimo smetterà di seguire Rafa in giro per il mondo, ma le motivazioni non mancano. Per esempio, è già tempo di pensare a Wimbledon. In fondo, Rafa si è già imposto due volte sui prati londinesi (2008 e 2010) e quest'anno ci sono buone premesse, anche se salterà il Queen's per recuperare dopo le fatiche parigine. Intervistato da EFE, la principale agenzia di stampa spagnola, Toni Nadal ha detto che il nipote ha discrete chance di imporsi a Wimbledon, a patto che giochi come a Parigi. “Se gioca come al Roland Garros, credo che abbia la possibilità di vincere a Wimbledon – dice Toni Nadal – è dal 2011, anno della sua ultima finale, che non gioca bene a Londra. Però è stato principalmente per i problemi al ginocchio. E' molto complicato giocare bene a Wimbledon se non puoi piegarti bene”. Lo zio di Rafa ha ribadito che, se il nipote andrà a Londra, è perché crede di arrivare in fondo. “Se non fosse così, non avremmo neanche la motivazione. Crediamo che il favorito numero 1 sia Roger Federer, poi ci sono altri come Murray e Kyrgios. Ma se Rafa sta bene, può provare a vincere”.
A LONDRA IN ANTICIPO
E' curioso che Toni non abbia inserito Novak Djokovic tra i favoriti. Meno curioso il suo stupore per la sconfitta di Federer a Stoccarda. “Non giocava a tennis da parecchio, ovviamente si nota. Nel caso di Rafa è diverso, perché tornerà in campo con memorie abbastanza fresche. In questi giorni si sta riposando, la prossima settimana si allenerà a Maiorca e in quella successiva organizzeremo alcune partite di allenamento a Wimbledon, affinché si presenti nella migliore condizione possibile”. Toni ha poi spiegato le ragioni che hanno spinto il nipote a rinunciare al torneo del Queen's. Oltre alla necessità di riposare, c'è anche il progetto di andare a Londra con qualche giorno d'anticipo e organizzare qualche partita di esibizione. "Rafa ha giocato più match del previsto, dunque abbiamo pensato che fosse prudente regalargli un po' di riposo”. Lo stesso Rafa, dopo il successo a Parigi, ha detto che ha tutta l'intenzione di presentarsi a Wimbledon al meglio della condizione, e che avrebbe prestato la giusta attenzione alla programmazione. “Anche se non farò come Federer, quello che ha fatto lui, restando fermo per tre mesi, è un rischio. Ci vuole una corretta via di mezzo, anche se è sbaglato spingere il motore ogni settimana”.