Il regolamento era chiaro: alle pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia avrebbero dovuto partecipare i soli tennisti in possesso di un passaporto italiano e “in grado di rappresentare l'Italia in una competizione internazionale a squadre”. Il grande happening del Foro Italico scatterà oggi: dando un'occhiata al tabellone femminile, l'occhio più attento ha notato i nomi di Paula Ormaechea e Kateryna Tsygourova. La prima è argentina, la seconda è svizzera. Una forte anomalia, poiché nessuna delle due possiede il requisito descritto qualche riga fa. La Ormaechea è una giocatrice di ottimo livello: ex top-60 WTA, è uscita fuori dalle prime 600 e si è qualificata per il Foro Italico vincendo l'Open del Circolo Tennis Beretti di Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Inutile dire che non è italiana e neppure può rappresentare il nostro paese: risulta come argentina sia nel sito WTA che in quello ITF, senza contare che soltanto due mesi fa ha rappresentato il team guidato dal “Negro” Gomez in Fed Cup. Circa un mese fa, Paula si è sposata a Perugia con il pallavolista Luciano De Cecco… pure lui argentino. Attualmente, la Ormaechea (molto brava a incordare le racchette: tempo fa, persino il New York Times la intervistò per farsi raccontare l'abitudine di incordare i telai delle colleghe… a prezzi scontati) è tesserata per lo Junior Perugia. Esordirà contro Federica Prati, in vista di un possibile secondo turno contro Georgia Brescia. Faccenda simile per la giovanissima Tsygourova: a dispetto del cognome che tradisce chiare origini dell'est, è svizzera e si allena presso il centro tecnico di Biel, lo stesso frequentato anni fa da Roger Federer. Ticinese e poliglotta, in Italia è classificata 2.3 ed è tesserata per il Tennis Club Milano. Ha acciuffato la qualificazione per il Foro Italico raccogliendo punti in tre tornei giocati in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Oggi affronterà Jessica Bertoldo.
DEBORAH CHIESA NUMERO 1, PAOLINI ASSENTE
In passato, le pre-qualificazioni erano aperte ai giocatori stranieri a patto che fossero tesserati FIT, poi la norma era stata ristretta ai soli giocatori italiani, poi ulteriormente a quelli che possono rappresentare l'Italia e non meramente possessori del passaporto in virtù di qualche avo. Anche in questo senso era stata interpretata la scelta di Alfeo Dante Gennaro di giocare per l'Italia. Non è invece il caso di Ormaechea e Tsygourova. Visto che le pre-qualificazioni offriranno una wild card per il tabellone principale, c'è la teorica possibilità che l'invito possa andare a una giocatrice straniera, in contrasto con i regolamenti stessi. Sarebbe un incubo, visto che sono rimaste fuori dal main draw giocatrici come Francesca Schiavone e Jasmine Paolini. La toscana, giocatrice di Fed Cup e reduce dai quarti di finale a Praga, non parteciperà alle pre-qualificazioni. Per giocare al Foro Italico, dunque, deve sperare di entrare di diritto nelle qualificazioni: l'anno scorso, le “quali” femminili chiusero al numero 148 WTA. C'è dunque la possibilità che Jasmine (oggi n.144, ma lunedì sarà 135) ce la possa fare. In caso contrario, si è tutelata iscrivendosi al torneo ITF di St. Gaudens, in Francia, 60.000 dollari di montepremi. A guidare il tabellone c'è Deborah Chiesa, già vincitrice delle pre-quali nel 2017. La concorrenza è insidiosa, a partire dalla rediviva Martina Trevisan. Ma non c'è dubbio che la giocatrice con il passato più importante sia proprio la Ormaechea anche se, in effetti, i suoi ultimi risultati non sono dei migliori.
UOMINI: 36 GIOCATORI ANZICHÈ 48
Le due giocatrici straniere, tuttavia, non sono l'unica anomalia di queste pre-qualificazioni. In sede di presentazione, i tabelloni romani erano stati definiti a 48 giocatori, così suddivisi: 25 ammessi di diritto (i vincitori di tutte le prove e i finalisti delle più numerose), 12 scelti dal Settore Tecnico e 11 stabiliti da una classifica “interna” ai vari tornei, che avrebbe premiato quelli con più punti. Dando un'occhiata al tabellone maschile, si trovano la bellezza di 12 bye. Com'è possibile? Incredibilmente, diversi giocatori hanno scelto di non giocare le “pre-quali” pur avendone conquistato il diritto. In totale, nove. I nomi? Tra i vincitori dei tornei, hanno rinunciato a Roma Luca Vanni, Flavio Cipolla, Andrea Basso, Riccardo Bonadio, Matteo Viola (ancora in gara al Challenger di Glasgow) e Nicolò Turchetti. Tra i finalisti, non andrà Matteo Fago. Incredibilmente, nemmeno due giocatori dei “Best 11” della classifica a punti andranno: si tratta di Daniele Spinnato e del già citato Alfeo Dante Gennaro, che risulta essere già volato in Argentina. Da 48, il tabellone è dunque sceso a 39.
NIENTE RIPESCATI
Analizzando più in profondità, si scopre che il Settore Tecnico ha scelto “soltanto” 9 giocatori anziché 12 (Sonego, Napolitano, Caruso, Pellegrino, Gaio, Moroni, Baldi, Caruana e Vavassori), liberando altri tre posti. Col tabellone ridotto a 36, il gesto più logico sarebbe stato quello di consentire ai giocatori del "Ranking Pre-Quali" di firmare come “alternates” e mandarli in campo a completare il tabellone. Tra i primi esclusi, tra l'altro, ci sono giocatori di qualità come Adelchi Virgili. Invece non è stata prevista la possibilità di farli giocare. Fatto non grave, non fosse che sembra andare contro il principio stesso delle pre-qualificazioni: regalare a tutti il “sogno” di giocare al Foro Italico. Visto che si sono iscritti in 15.759 (record), è davvero un peccato che sotto i sacri pini giochino soltanto in 36 contro i 48 previsti. Tra l'altro, alcuni dei primi esclusi si sono ugualmente recati a Roma nella speranza di essere ammessi in extremis, mentre per altri sarebbe stato il sogno di una vita tennistica. C'è chi avrebbe pagato pur di giocare. A rendere ancora più curiosa questa faccenda, il fatto che sia stato creato un complicatissimo sistema di punteggio per creare un ranking oggettivo per la scelta dei ripescati. Pensate che hanno raccolto punti in questa speciale classifica ben 135 giocatori. Far giocare i primi 12 esclusi sarebbe stata una scelta di buon senso. Detto questo, il tabellone maschile è decisamente più competitivo del femminile: difficilmente le cinque wild card (1 per il main draw, 4 per le qualificazioni) usciranno dai nove invitati del Settore Tecnico, ma non si sa mai.
PRE-QUALIFICAZIONI: TROPPE WILD CARD
Ribadiamo un pensiero già espresso: le pre-qualificazioni sono un'ottima iniziativa ed è positivo che siano state investite cifre importanti per organizzare una serie di “Futures mascherati” in modo da incentivare la presenza di ottimi giocatori. Tuttavia, ancora una volta, c'è stata un po' di confusione sulle regole. La presenza di due giocatrici straniere e i 12 bye nel settore maschili (senza dimenticare l'impressionante numero di forfait) certificano che, anche quest'anno, certe cose non hanno funzionato. È poi discutibile il criterio di assegnazione delle wild card messe in palio, soprattutto in campo femminile. Stante il livello attuale, un invito per il main draw sembra eccessivo (considerando anche le possibili alternative). Lo scorso anno, chi scrive sottopose la questione direttamente al presidente FIT Angelo Binaghi, il quale sostenne che almeno una wild card per il main draw debba essere concessa per premiare lo sforzo delle partecipanti. C'è da sperare che quest'anno l'invito non vada a una giocatrice nata a Sunchales, a 150 km da Santa Fe, e che gioca in Fed Cup per l'Argentina. Anche il fatto che tutte le wild card delle qualificazioni vengano assegnate dalle pre-quali può essere eccessivo: i casi di Simone Bolelli e Jasmine Paolini sono emblematici. Due giocatori di Davis e Fed Cup, importanti per il movimento, rischiano di non giocare il torneo (almeno in singolare). Un po' di discrezionalità sarebbe auspicabile. La speranza è che la sorte dia una mano al torneo. E che dagli errori si faccia tesoro.