IL SUD ITALIA – Con Roma per il centro, le Next Gen Finals di Milano per il nord, che sarà del meridione tennistico? L'idea di Binaghi è di emulare gli Stati Uniti, dove la Florida è un po' il cuore pulsante del tennis. “L'auspicio è creare strutture dove si possano allenare alcuni dei nostri migliori giovani. Vorrei un miglioramento dell'impiantistica e, magari con il supporto di alcuni circoli di importanza e prestigio, arrivare a organizzare un ATP 250”.
ROMA STILE RYANAIR – Tra circa un mese scatterà la biglietteria per gli Internazionali 2018. Inizialmente il costo dei biglietti resterà invariato, poi sarà adottata una nuova strategia. Il costo dei tagliandi sarà modellato in base alla richiesta, oscillando come accade per l'acquisto online dei biglietti di diverse compagnie aeree.
PRE-QUALI IN OGNI CIRCOLO – Dalle regioni, alle province, ai circoli. Le pre-qualificazioni per gli Internazionali 2018 coinvolgeranno ogni circolo italiano. L'obiettivo è aumentare di circa 10.000 unità il numero dei partecipanti, che quest'anno si è attestata intorno a 16.000. Qualche addetto ai lavori si era lamentato delle modalità di distribuzione delle wild card, soprattutto in campo femminile, laddove non abbiamo (ancora) giocatrici pronte per il main draw. Forse sarebbe meglio limitarsi a inviti per le qualificazioni. “Valuteremo questa proposta, ma in linea di massima penso che almeno una wild card per il main draw ci debba essere – ha detto Binaghi – se si decide di concedere un sogno, è giusto che il punto d'arrivo sia la possibilità di sfidare le più forti del mondo”. A proposito di pre-quali, la wild card per le Next Gen Finals sarà assegnata da un torneo con i nostri migliori otto under 21, previsto presso lo Sporting di Milano 3.
LE TELEFONATE DI DJOKOVIC – La notizia era già trapelata durante la finale, poi Djokovic l'ha ufficializzata. Al Roland Garros sarà accompagnato da Andre Agassi. I due hanno parlato telefonicamente per un paio di settimane, ma tanto è bastato al serbo per avvertire sensazioni positive. “Siamo impazienti di tentare questa esperienza, anche se non abbiamo progetti a lungo termine. Ho grande rispetto per lui come persona e come giocatore. Anche se è assente dal tour da 10 anni, è molto aggiornato e conosce i giocatori. Poi è una persona umile ed educata. Può dare una mano alla mia vita, nel suo complesso”. Djokovic conosceva meglio Boris Becker: lo aveva incontrato nel tour, poi ci aveva parlato al telefono e, dopo un ulteriore incontro, decise di iniziare il progetto. “Non conosco così bene Agassi. E' un grande personaggio, ha rivoluzionato il tennis, per questo credo che sarà molto interessante. Come ho fatto a convincerlo? L'ho persuaso, ma non vi svelerò i segreti della mia persuasione!”.

SASCHA, HAI VINTO PER DAVVERO? – Oh, a vedere la faccia di Zverev, non sembrava che avesse appena vinto il suo primo Masters 1000. Per fortuna c'era il trofeo accanto a lui. Anche stavolta – come vi avevamo già segnalato – ha sottolineato (stavolta a una giornalista giapponese) che una domanda gli era già stata fatta (“Ti aspettavi un successo del genere a inizio settimana?”). Più in generale, da buon tedesco, Zverev approccia ogni impegno con teutonica freddezza. Ecco alcune delle sue frasi più interessanti, non memorabili. “Al sorteggio scelto di rispondere perché immaginavo che potesse regalarmi qualche errore gratuito prima di prendere il ritmo. Ero in fiducia con il mio servizio, quindi il problema era brekkarlo. Direi che ha funzionato”. Sul rapporto con Djokovic: “Mi conosce da quando ha 4 anni, è uno dei ragazzi più simpatici del tour, a fine partita mi ha augurato buona fortuna, e io ho fatto altrettanto con lui”. Prima ha detto che le sue chance per il Roland Garros sono poco più di “zero”, ma poi….”Il favorito è Rafa Nadal, di gran lunga. Poi stanno giocando bene Djokovic e Thiem. Io ho vinto qui: non vorrei sembrare quello che si mette tra i favoriti, però credo di dovermi inserire nella lista”. Sascha riesce ad essere razionale anche quando parla di sé da bambino. “Quando avevo 11-12 anni sognavo di vincere tutti gli Slam, poi ho iniziato ad essere realista quando ne avevo 16, ma arrivare tra i top-10 a vent'anni appena compiuti…no, non me lo aspettavo”.

CHI E' FAVORITA PER PARIGI? BOH! – In questo tennis femminile senza padroni, è inevitabile domandarsi chi siano le favorite per Parigi. Quando hanno chiesto alla Halep se si sente ancora favorita, la risposta è stata tranciante: “no!”. E ha concluso: “Ci sono 15 giocatrici che possono vincere il torneo”. Più articolato – e interessante – il ragionamento della Svitolina, che si prenderà due giorni di riposo prima di tornare ad allenarsi mercoledì. “Non posso fare nomi, perché dipenderà anche dalle condizioni del campo. Piovesse per un paio di giorni, i campi pesanti aiuterebbero chi picchia duro. Io spero che i campi siano asciutti e permettano di giocare al massimo con uno stile da terra battuta. Poi c'è molta pressione…non c'è un solo nome che io possa indicare come favorita”. Dopo la restaurazione Williams a Melbourne, ci attende lo Slam più incerto degli ultimi anni?
L'AMOR PATRIO E I TATUAGGI DELLA SVITOLINA – Quando hanno chiesto a Elina Svitolina se ambisce a diventare come i fratelli Klitschko, la Regina di Roma si è lanciata in una considerazione a più ampio respiro. “Sono ancora molto lontana da raggiungere la loro popolarità, ma uno dei due adesso è sindaco di Kiev e attira molti commenti critici. Spero di non seguirlo in questo senso! Sono molto orgogliosa di rappresentare l'Ucraina, perché molti dei nostri sportivi cambiano passaporto, prendendo quello russo o kazako per avere migliori strutture e vantaggi economici. So quello che passano gli atleti ucraini, costretti ad allenarsi in strutture non sempre all'altezza”. Ha poi spiegato il significato dei suoi due tatuaggi. Uno è un segno indiano, “Om”, che significa un mucchio di cose. L'altro, più comprensibile, è il canonico “Carpe Diem” “Ma mi sta andando via!” ha detto Elina.
LA CAVIGLIA DELLA HALEP – Una storta alla caviglia destra ha impedito a Simona Halep di esprimersi al meglio. Il problema è sopraggiunto nel primo set, ma si è acuito sul 5-3 del secondo set. “In quel momento mi sono fasciata e non volevo peggiorare la situazione. Non amo mollare i match in corso, volevo vincere il secondo set ma non ce l'ho fatta. Da quel momento in poi, è andato tutto peggio. Ho ancora dolore, fatico a camminare. Adesso andrò a casa a effettuare una risonanza magnetica. Credo che una settimana sia sufficiente per recuperare”. Stavolta il berretto a coprire il volto lo indossava lei, ma non era di cattivo umore. Quando l'addetta WTA, a fine conferenza, ha chiesto se ci fossero altre domande, ha esclamato un sonoro “NO”. Ma lo ha fatto col sorriso, prima di concedersi alla troupe di Dolce Sport, l'emittente rumena che detiene i diritti del torneo.
