Secondo Sergio Palmieri, direttore degli Internazionali BNL d'Italia, la presenza di Maria Sharapova in un torneo di medie-piccole dimensioni può influire – e molto – sull'affluenza di pubblico. “Mentre a Roma ha un valore relativo” ha detto ad Alley Oop. Nel frattempo il manager Eisenbud comunica che, senza il ritiro, Maria si sarebbe ritirata nel 2017.

Mancano 40 giorni esatti al ritorno di Maria Sharapova. Mercoledì 26 aprile sarà uno dei giorni più importanti della stagione, poiché segnerà il rientro di Masha al Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda. La russa potrà programmarsi a piacimento grazie alle tante wild card in arrivo. Sulla faccenda è già scoppiata la polemica, con alcune giocatrici piuttosto arrabbiate (su tutte, Caroline Wozniacki e Angelique Kerber). Ma i regolamenti, come vi abbiamo già spiegato, legittimano i tornei a offrire tutte le wild card possibili per chi ha vinto uno Slam o le WTA Finals. Ed è proprio sui regolamenti che spinge il pensiero d Sergio Palmieri, direttore degli Internazionali BNL d'Italia (in programma al Foro Italico dal 13 al 21 maggio), che hanno già ufficializzato l'invito alla Sharapova. Intervistato da Tiziana Pikler per Alley Oop, il magazine “al femminile” del Sole 24 Ore, ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto interessanti. “Sinceramente faccio fatica a comprendere le polemiche – dice Palmieri – ci sono delle norme e vanno rispettate. A fine squalifica, un'atleta ha esattamente gli stessi diritti di tutti gli altri”. Il caso della Sharapova è ancora più complesso, perché lo stop ha superato i dodici mesi e dunque ne ha azzerato la classifica. Secondo Palmieri, “rimanendo senza ranking, e senza l'aiuto delle wild card, la Sharapova potrebbe fare fatica persino a partecipare alle qualificazioni dei tornei ITF da 15.000 dollari, poiché anche lì vi prendono parte giocatrici dotate di classifica WTA”.

SENZA LA SQUALIFICA, SI SAREBBE RITIRATA A FINE 2017
Non c'è dubbio che la Sharapova, con il suo potere di marketing, faccia molto comodo ai tornei, soprattutto quelli meno importanti. Palmieri ha effettuato una valutazione sul possibile impatto di Masha per un torneo WTA. “A Roma ha un'importanza relativa, per due ragioni: intanto gli Internazionali sono un evento combined, con uomini e donne insieme e la presenza di tutti i migliori. Inoltre, il pubblico si reca al Foro Italico a prescindere dal programma di giornata”. Ben diverso l'impatto su un torneo di medio-basso livello. “In quel caso, dove la russa potrebbe essere una delle principali attrazioni, potrebbe favorire un incremento del 30-50% sull'affluenza degli spettatori. E poi c'è la questione del prestigio: avere in tabellone i più forti del mondo serve ad aumentare l'appeal dell'evento”. La tesi di Palmieri, in questo caso, è supportata dai fatti: una recente dichiarazione a CNN di Max Eisenbud (manager della Sharapova) ha rivelato che tutti i tornei WTA si sono fatti vivi per offrire una wild card a Masha. Come a dire: la sua presenza può fare, davvero, la differenza. Maria compirà 30 anni tra qualche settimana: Eisenbud ha anche rivelato che il 2017 sarebbe stata l'ultima stagione della russa se non ci fosse stata la squalifica. “Invece questo ha cambiato tutto e la vedo in gara fino alle Olimpiadi di Tokyo 2020”.