Continua a far discutere l'imminente rientro agonistico di Maria Sharapova. Nonostante 15 mesi di stop forzato, potrà svolgere una programmazione da top-player grazie alle tante wild card in arrivao. Sarà a Stoccarda, Madrid e Roma, mentre per il Roland Garros c'è ancora uno spiraglio: dopo le dichiarazioni del presidente FFT Bernard Giudicelli, restio alla concessione di un invito, c'è stato un incontro tra le parti che ha quantomeno avvicinato le posizioni. Lo spogliatoio WTA, tuttavia, non sta vivendo con serenità la faccenda. Nei giorni scorsi, Angelique Kerber aveva definito “un po' strana” la decisione di assegnare una wild card alla Sharapova al torneo di Stoccarda. Motivo? L'evento scatterà nei giorni in cui Masha sarà ancora squalificata, ma le hanno garantito l'esordio a sanzione scaduta, mercoledì 26 aprile. L'ultima a dire la sua è stata Caroline Wozniacki. “Penso che sia molto discutibile concedere una wild card a una giocatrice che quella settimana sarà ancora squalificata – ha detto la danese – credo che sia irrispettoso sia nei confronti delle altre giocatrici che della WTA. Ovviamente le regole sono a favore di chi vuole tutto questo”. La Wozniacki ha poi allargato il discorso: a suo dire, la Sharapova ha buone chance di tornare competitiva ed è pronta ad accoglierla nel tour, ma non è d'accordo sulla concessione delle wild card. “Penso che tutti meritino una seconda possibilità e sono convinta che combatterà duramente per tornare dov'era. Allo stesso tempo, credo che una giocatrice squalificata per doping debba ripartire da zero e ricostruirsi con le proprie forze, perché è una situazione diversa rispetto a un infortunio”. Una delle poche voci favorevoli alle tante wild card è quella di Venus Williams. Tuttavia, nel complesso, la maggior parte delle colleghe sono seccate, per non dire arrabbiate. E così la WTA è stata costretta a diramare un comunicato stampa per chiarire alcuni aspetti regolamentari e legittimare le scelte dei tornei, a partire da Stoccarda. Non era mai successo che un ente di governo tennistico dovesse esporsi su un argomento del genere. Eccolo.
“La cinque volte campionessa Slam Maria Sharapova tornerà a poter giocare nei tornei WTA mercoledì 26 aprile, a seguito di 15 mesi di sospensione. Essendo ex campionessa Slam e vincitrice delle WTA Finals, la Sharapova può richiedere e ricevere un numero illimitato di wild card, compresa quella al torneo di Stoccarda, dove effettuerà il suo ritorno. Nel rispetto delle regole WTA e del programma antidoping nel tennis, la Sharapova può partecipare a un torneo nella settimana in cui scade la sospensione, a patto che il suo primo match sia programmato nel giorno (o nei giorni successivi) in cui può tornare a giocare. Il primo turno del Porsche Tennis Grand Prix si snoda su tre giorni, dunque la ex numero 1 è legittimata ad accettare la wild card che le è stata offerta e iniziare a giocare mercoledì 26 aprile”
WILD CARD LIMITATE, ANZI NO
In effetti, il regolamento WTA dà ragione alla Sharapova e alla scelta del torneo di Stoccarda. Detto che il direttore del torneo deve sempre informare la WTA, cui spetta l'eventuale approvazione dell'invito, il Rulebook WTA spiega la “scappatoia” che consentirà alla Sharapova di giocare tutti i tornei che vuole. In realtà, una giocatrice non potrebbe ottenere più di 6 WC all'anno per i tornei WTA e gli Slam (le regole sono diverse per i tornei ITF), di cui soltanto tre per i tabelloni principali. Tuttavia, c'è una cavillo (Articolo III.C.4.v dell'enorme Rulebook, un malloppo di quasi 500 pagine). Semplicemente, si sottolinea come una giocatrice che in passato ha vinto uno Slam o le WTA Finals può essere omaggiata di un numero illimitato di wild card. Non esistono regole che vietano o limitano i possibili inviti per chi arriva da una squalifica per doping. Se dal punto di vista regolamentare, la faccenda è chiara, su quello etico (e di opportunità) si veleggia nel grigio, in una situazione molto scivolosa. Per questo se ne parla, e se ne parlerà ancora. Prepariamoci.