Umano, in questo caso. Dato che proprio l’uomo a rete può rivelarsi in alcune situazioni il vero punto debole della coppia. Esasperati da un palleggio statico, mirare al corpo frantumerà la sicurezza degli avversari, li costringerà ad arretrare così da consentirci di controllare il gioco. Questa è l’ultima lezione del nostro speciale tecnico dedicato al doppio … di EMILIO SANCHEZ

di Emilio Sanchez

Capita spesso che durante una partita di doppio ci si trovi intrappolati in una situazione di gioco statica. Vuoi per la bravura degli avversari, che coprono ogni spazio utile, vuoi per la scarsa abilità nostra, lo scambio è bloccato da un palleggio da fondo che pare non portare ad altri sbocchi.

PRENDI LA MIRA E…

In queste situazioni non dobbiamo esitare, se quello che ci occorre sono spazi liberi verso cui indirizzare la palla, tirando diritto al corpo dell’avversario otterremo un doppio risultato: 

Il nostro gioco aggressivo li spaventerà; automaticamente arretreranno la loro posizione a rete, il che li porterà a giocare volée meno profonde. Avremo così conquistato l’area del campo e potremo controllare il gioco;

Se si spostano per cercare di “levarsi” la palla dal corpo e riescono a rispondere al nostro attacco, per il colpo successivo ci saremo comunque creati un corridoio in cui tirare.

Certo un giocatore attento, che copre molto bene la rete, non si lascerà facilmente intimorire da qualche pallata, e dovrebbe comunque riuscire a conquistare il punto. Per esperienza personale tuttavia vi posso assicurare che anche a livello professionistico moltissime partite hanno cambiato completamente “rotta” in seguito a giocate di questo tipo.

Ricordo che una volta io e Sergio (Casal, ndr) stavamo perdendo un incontro per 6-4 4-0 in un torneo indoor, contro due giocatori belgi. Durante uno scambio decisi allora di scendere a rete all’improvviso, e colpii con uno smash l’avversario a rete, posizionato sulla riga del servizio. Lui ebbe solo il tempo di girarsi di 180 gradi e la mia palla lo colpì diritto alla nuca. Da quel momento in poi la paura dei nostri avversari fu tale che non vinsero più un gioco. Rimasero per tutto il resto dell’incontro distanti da rete, quindi meno incisivi, e persero il dominio dell’area di volo. La partita si concluse 4-6 6-4 6-0 a nostro favore.

Non vorrei essere mal interpretato, non intendo con questo consigliarvi di “sparare” in continuazione pallate contro il vostro avversario a rete. Occorre prima cercare spazi in modo tradizionale, utilizzando tutte le tattiche descritte fi nora, ma se anche questi tentativi si riveleranno inutili, allora l’unica vostra possibilità sarà proprio cercare di rompere gli equilibri e minare la sicurezza dei vostri avversari mirando al corpo, del resto anche questo fa parte del gioco.

Da sempre esistono giocatori che tra le loro peculiarità hanno quella di giocare volontariamente contro l’avversario. Tra i più famosi Kriek, Lendl…

Ricordo che in una finale, durante il sorteggio Ivan Lendl disse a Sergio, che indossava una maglietta con tre palline disegnate sulla pancia, di portare la stessa maglia durante l’incontro, perché quelli sarebbero stati i suoi bersagli. Se Lendl ne aveva la possibilità, non perdonava.

 

ALLENIAMO I RIFLESSI

Un uomo è posizionato avanti, l’altro indietro, a fondocampo. Chi gioca al rimbalzo deve cercare di colpire la persona a rete dopo il terzo scambio. Chi invece è a rete dovrà tentare di conquistare il punto con la volée. L’esercizio può essere svolto in tutte le posizioni del campo e allena per l’uomo a rete due abilità: prontezza di riflessi e precisione. E’ comunque fondamentale per chi sta avanti, qualunque sia l’esito della volée, cercare di mantenere la posizione.

 


CLICCA QUI per consultare la prima lezione.

CLICCA QUI per consultare la seconda lezione.

CLICCA QUI per consultare la terza lezione.

CLICCA QUI per consultare la quarta lezione.

CLICCA QUI per consultare la quinta lezione.

CLICCA QUI per consultare la sesta lezione.

CLICCA QUI per consultare la settima lezione.

 

Emilio Sanchez: ex numero 1 del mondo in doppio e numero 7 delle classifi che di singolare, Emilio Sanchez è attualmente capitano della squadra spagnola di Coppa Davis.