dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Ray Giubilo
Sembrava di assistere ad una finale che si decide ai rigori ad oltranza. D’accordo, era solo un secondo turno, ma le vicende di ieri sera avevano creato un’attesa elettrica per questo finale di partita.
5-5 e palla sul dischetto. Prima io poi tu. Lotteria o non lotteria alla fine vince quasi sempre il migliore…
E così è stato oggi perché Fabio Fognini ha meritato questo successo perché ha avuto più coraggio del francese, ha fatto vedere più cose, ha rischiato di più.
Il suo diritto lo conosciamo (anche se non smette mai di impressionarci), questo match però la Fogna lo ha vinto con le 3 palle corte che lo hanno portato – in un game in cui era andato sotto 40/0 – al match point dove il braccino di Monfils ha completato l’opera.
E allora Fabio ha potuto portare la mano sotto al mento per quel suo, ormai consueto, modo di esultare che è l’emulazione di quello dell’amico calciatore Cristiano Doni. E poi guardare in faccia tutto lo stadio e gridare “Non vi sento!”, “Non vi sento!” con quella sfacciataggine che abbiamo più volte imparato a conoscere.
Ma oggi ci piace anche quella Fabio, perché un’impresa è sempre un’impresa e va celebrata con gesti forti.
“Questa notte ho sognato di vincere la partita ed è successo – ha detto un felicissimo Fognini in conferenza stampa. Mentalmente sento di aver fatto quella svolta che mancava alla mia carriera. E’ la vittoria più bella della mia vita”.
Per ascoltare la conferenza stampa integrale CLICCA sopra sul rettangolo arancione…
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