dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Getty Images
Diavolo di un Fognini. Prima ti irrita con quei suoi atteggiamenti di “sufficienza” che ti fanno pensare che il primo a non crederci sia lui, poi ti fa saltare sulla sedia quando comincia a mettere a segno le sue fiammate di diritto.
Va sotto di due set e un break nel terzo (2-6 4-6 3-4) e ti fa pensare che sia ora di lasciare i campi del Bois de Boulogne, poi però recupera e porta a casa il terzo parziale (7-5).
Nel quarto finisce ancora sotto 4-1 ma infila cinque giochi consecutivi e ammutolisce uno “Chatrier” abitato solo da pochi irriducibili (6-4) giocando un grandissimo tennis di spinta.
E tutti quei parigini che lasciano lo stadio pensando che il loro concittadino (Gael Monfils è nato infatti a Parigi 23 anni fa) abbia già regolato la pratica italiana hanno fatto malissimo i loro conti e si sono persi uno spettacolo esaltante.
Il quinto set regala emozioni a non finire. Sulla scia del quarto parziale, “La Fogna” continua a bastonare “La Monf” e va avanti 3-0 con una palla del 4-0. Tutto finito? Neanche per sogno… Il ragazzo di origini martinicane rimonta l’impossibile e siamo 4-4.
A questo punto Fabio chiede ragionevolmente che il match venga sospeso per oscurità (così come sul campo 1 quando, proprio in contemporanea con la richiesta del ligure, veniva interrotto l’incontro tra Murray e Chela) ma il supervisor, Stephan Fronsson, decide di “accontentare” Monfils e il pubblico che rumorosamente chiedono di continuare a giocare.
A questo punto l’azzurro punta i piedi e discute animatamente la decisione con giudice di sedia e supervisor tanto che gli viene inflitto un assurdo penalty point perché si rifiuta di riprendere il gioco. Dopo diversi minuti di discussioni, il campo è praticamente una tenebra ma i due riprendono le ostilità.
Alla fine è proprio Fognini ad andare ad un passo dalla vittoria. Monfils, ingessato dai crampi, fatica a stare in campo, Fabio ha a disposizione tre match point ma la gioia, invece che esplodere, gli rimane in gola quando li vede evaporare, uno dopo l’altro.
Siamo 5-5 e a questo punto, quando mancano 5 minuti alle dieci, l’arbitro sospende il gioco graziando il francese che a stento si regge in piedi. Sono passate 3h e 44 minuti dall’inizio del match. Oggi vedremo come andrà a finire…
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L’esultanza francese… ma non lo sanno che questo coretto non gli porta tanto bene (i mondiali del 2006 insegnano)…
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dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Getty Images
Cuffia al collo (spente per un attimo le note dell’amata Lady Gaga), Tathiana Garbin parla del match appena perso contro la n. 3 del mondo Caroline Wozniacki (6-3 6-1 in 68 minuti): “Lei era molto solida e ha giocato meglio di me. Ho provato a farla giocare male con palle corte, alte, slice sul diritto ma lei arrivava sempre bene alla faccia di chi sostiene che è infortunata. A me oggi non sembrava”.
“Non lo so se il prossimo anno giocherò ancora questo torneo. Non posso fare previsioni. Quello che posso dire però è che non mi aspettavo di fare una stagione così buona. I risultati che ho ottenuto sono sopra le mie aspettative e sono riuscita a togliermi anche delle belle soddisfazioni battendo anche top 10 come Samantha Stosur” ha concluso sorridendo la 33enne mestrina.
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