Se Novak Djokovic dovesse accettare la wild card offerta dal torneo di Pechino, si costruirebbe la possibilità di diventare numero 1 ATP addirittura tra un paio di settimane. Dovrebbe raggiungere almeno la finale a Pechino e vincere a Shanghai. Con Nadal fermo, è favorito per la leadership di fine anno. C'è anche l'opzione Vienna.

Chiudere la stagione al numero 1 ATP non è soltanto una questione economica. Per chi non lo sapesse, la leadership stagionale garantisce un bonus enorme (anche se legato alle presenze nei tornei Masters 1000). Chi chiude l'anno al numero 1 e ha giocato tutti i nove super-tornei ATP viene omaggiato con 3.325.000 dollari, il doppio rispetto a chi ha chiuso in seconda posizione. Non crediamo che sia questa la ragione per cui Novak Djokovic sta pensando se giocare o meno l'ATP 500 di Pechino, al via tra pochi giorni. Giocare nella capitale cinese e vincere il torneo, tuttavia, lo metterebbe in ottima posizione per scavalcare Rafael Nadal e non partire ad handicap nelle ultime settimane dell'anno, quando si scatenerà il testa a testa finale. In questo momento, Nadal guida la classifica ATP con 8.760 punti, mentre Djokovic è terzo con 6.445. Visto che lo spagnolo salterà l'intera stagione asiatica (secondo lo zio Toni, lo rivedremo in gara a Parigi Bercy), c'è già la possibilità teorica del sorpasso. Visto che perderà 1.100 punti (vittoria a Pechino e finale a Shanghai), Nadal scenderà a 7.660. Da parte sua, Djokovic non ha nulla da difendere visto che lo scorso anno era fermo. Pechino e Shanghai che mettono in palio, potenzialmente, 1.500 punti: vincerli entrambi significherebbe salire al numero 1 ATP già nel ranking del 15 ottobre. Per portare avanti il progetto, tuttavia, deve necessariamente giocare a Pechino. Il Beijing Open gli ha offerto una wild card in tempi non sospetti, ma lui non l'aveva inizialmente accettata. Adesso, dopo aver trascorso qualche giorno a casa dopo la partecipazione in Laver Cup, Nole sta pensando seriamente se accettarla o meno. Il serbo ha un rapporto speciale con Pechino: lo ha giocato per sei volte e ha sempre vinto. “Sto tornando a casa in Serbia per vedere i miei figli, poi nei prossimi giorni deciderò se giocare a Pechino perché non ne sono ancora certo. Di sicuro mi vedrete a Shanghai” aveva detto dopo la Laver Cup.

RIMONTA IMPETUOSA
A parte l'eventuale sorpasso immediato, i punti in palio a Pechino sarebbero molto preziosi in chiave “ATP Race”, la classifica che davvero conta in vista dei piazzamenti di fine anno. Dovesse giocare e vincere in Cina, si porterebbe a ridosso di Nadal, magari anche davanti. Per Nole ci sarebbe un piano B: non dovesse giocare a Pechino, avrebbe già pronta una wild card per il torneo di Vienna, anch'esso ATP 500. Nella capitale austriaca si giocherà dal 28 ottobre al 4 novembre, subito prima del Masters 1000 di Parigi Bercy. Può essere un'opzione interessante: dovesse rinunciare a Pechino, il piazzamento a Shanghai gli suggerirebbe se è il caso di giocare a Vienna. In questo momento, al di là del migliaio di punti a favore di Nadal, l'impressione è che Djokovic sia favorito nella corsa al numero 1. Sarebbe un risultato clamoroso, impensabile anche soltanto pochi mesi fa: l'ultima volta che Nole è stato numero 1 ATP risale al 31 ottobre 2016, poi è piombato in un pozzo che sembrava senza fondo, fino a precipitare in 22esima posizione tra maggio e giugno 2018. Nel ranking ATP gli sta ancora davanti Roger Federer, ma lo svizzero non ha chance di migliorare il proprio bottino perché è campione in carica a Shanghai e Basilea. Nella Race 2018, tra l'altro, si trova in quarta posizione alle spalle anche di Juan Martin Del Potro.

SCENARIO ATTUALE
Rafael Nadal: 8.760 punti
Novak Djokovic: 6.445 punti

15 OTTOBRE 2018
Rafael Nadal: 7.660 punti
Novak Djokovic potrebbe averne 7.960 se dovesse vincere Pechino e Shanghai, ma gli potrebbero bastare anche la vittoria a Shanghai e la finale a Pechino: con 1.300 punti salirebbe a 7.445. Qualsiasi altra combinazione salvaguarderebbe l'attuale prima posizione di Rafael Nadal.