Sta per scadere la squalifica del britannico, risultato positivo alla cocaina lo scorso aprile. Potrebbero concedergli una wild card per le qualificazioni del neonato torneo scozzese, 100.000 dollari di montepremi sul cemento indoor. La LTA aveva fatto sapere di essere disponibile ad aiutarlo: molto dipenderà dalla sua condizione atletica. E intanto Murray…

Non è mai andato oltre il numero 41 ATP, eppure Daniel Evans non è un giocatore come gli altri. La sua storia, il suo stile di gioco, quell'atteggiamento un po' naif, lo hanno fatto amare da una buona fetta di pubblico. Per questo, in Gran Bretagna c'è grande attesa per il suo ritorno dopo i 12 mesi di squalifica per essere risultato positivo a un test antidoping, lo scorso anno a Barcellona. Hanno trovato tracce di cocaina, non esattamente la sostanza più indicata per chi vuole avere vantaggi sportivi. Evans ne aveva assunta a scopi ricreativi, lo ha dimostrato e gli hanno fatto un sostanzioso sconto: 12 mesi e squalifica che scadrà il prossimo 23 aprile. Dal giorno successivo, sia pure con il ranking ATP azzerato, sarà di nuovo un tennista come gli altri. Secondo le ultime indiscrezioni, ad ospitare il suo rientro dovrebbe essere il nuovo ATP Challenger di Glasgow, al via il 28 aprile. Si tratta di un torneo sul cemento indoor, presentato un paio di settimane fa dalla Lawn Tennis Association. Detto che anche Andy Murray sta pensando a tornare in un torneo patrocinato dalla LTA (Loughborough, in programma subito prima del Roland Garros), secondo la stampa britannica i due nuovi tornei potrebbero essere definiti “The Comeback Swing”. Detto che Murray sta lentamente riprendendo in mano la racchetta (lo hanno ripreso presso l'accademia di Patrick Mouratoglou, nei pressi di Antibes, dove si sta allenando su un campo in cemento), Evans effettuerà un rientro a fari spenti, probabilmente ripartendo dalle qualificazioni, laddove il campo di partecipazione non è così qualificato.

WILD CARD IN ARRIVO, A PATTO CHE…
Detto che la squalifica era comprensiva di 10 mesi di “ban” anche da qualsiasi struttura dove si giocavano tornei ufficiali, avrà bisogno di una wild card anche soltanto per giocare le qualificazioni dei Challenger. Non dovrebbero esserci problemi: lo scorso anno, l'ex amministratore delegato LTA Michael Downey aveva dato il via libera per l'invito a Maria Sharapova per il torneo WTA di Birmingham. Tenendo conto che il caso Sharapova è stato ben più controverso, sembra chiaro che il britannico godrà del supporto federale. Tra l'altro, un paio di settimane fa il responsabile dell'alto livello LTA Simon Timson era stato chiaro: “Se si impegnerà a lavorare con noi, ed effettuerà i progressi che ci aspettiamo da lui, allora continueremo a sostenerlo come faremmo per qualsiasi altro giocatore. Quando sarà nelle condizioni idonee per iniziare a pensare alla programmazione, soltanto a quel punto inizieremo a parlare di wild card”. Una delle discriminanti per andare incontro al 27enne di Birmingham saranno le sue condizioni atletiche, soprattutto il peso. Chi lo ha visto di recente sostiene che sia il punto su cui c'è più lavoro da fare. Allo stesso tempo, Dan dovrebbe avere la giusta motivazione perché i Challenger britannici offrono più punti dei tornei Futures e garantiscono un minore dispendio logistico ed economico. Non è un momento troppo felice per il tennis britannico: tra le donne c'è una Johanna Konta in grande difficoltà, mentre in campo maschile dovrebbero avere un solo rappresentante per la stagione su terra battuta: Kyle Edmund, anche se Liam Broady e (soprattutto) Cameron Norrie cercheranno di scalare più posizioni possibili.