Il diritto è stato il colpo decisivo nella vittoria di Nardi su Djokovic. Scopriamone la qualità, la velocità, le traiettorie con l’analisi di Tennis Data Innovations e Tennis Viz
Il risveglio dei tanti appassionati italiani è stato allietato dalla clamorosa vittoria di Luca Nardi su Djokovic a Indian Wells. Una vittoria sofferta, in tre set, che tuttavia l’azzurro ha saputo condurre con incredibile autorità e tranquillità, soprattutto nel set decisivo.
Ma come si è arrivati a questo risultato? Quale la chiave del match? Grazie a una meticolosa analisi di TDI e Tennis Viz – la società che analizza le performance dei tennisti attraverso un sofisticato sistema di rilevazione in diretta – siamo riusciti ad estrapolare dati e numeri ed evidenziare alcuni punti salienti.
Uno su tutti: la prestazione di Luca si è distinta per il suo diritto*, colpo con cui Nardi ha ottenuto un punteggio di 8,6 su 10, quando la sua media nelle ultime 52 settimane è stata di 7,7 su 10.
Da considerare che la media del tour Atp (intesa come primi 100 giocatori al mondo) è di 7,6.
*La qualità del colpo viene calcolata in tempo reale analizzando la velocità, lo spin, la profondità, l’ampiezza e l’impatto di ogni colpo sull’avversario
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Ancora più interessante il fatto che la resa del diritto di Luca sia migliorata man mano che la partita proseguiva.
Nello specifico: nel terzo set ha ottenuto un punteggio di 9,2.
Se confrontata con i migliori giocatori al mondo, possiamo comprendere quanto questo dato sia impressionante.
La media della resa del diritto di Djokovic nelle ultime 52 settimane è 9,1, quella di Sinner è di 8,8, lo stesso di Alcaraz.
Quindi, nel terzo parziale, Luca è stato al livello (se non superiore) dei migliori.
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Nel terzo set, Nardi ha giocato l’88% dei suoi diritti in campo, l’84% nella partita (la media del tour è dell’84%).
Nel corso del match, questo colpo viaggiava a una velocità media di 125 km/h (la media del tour è di 119 km/h).
Durante tutta la partita ha insistito sul diritto di Djokovic (come si evince dallo schema in alto), zona in cui ha concentrato il 50% delle sue giocate di diritto: ha dunque affrontato il migliore con un braccio di ferro e ha funzionato!
Dei 36 vincenti, ben 14 sono stati ottenuti proprio con il diritto; 8 a rete, a testimonianza dell’approccio aggressivo mantenuto durante tutto il match; 7 con il rovescio e 6 al servizio, colpo su cui c’è probabilmente maggior margine di miglioramento, per quanto – anche se nel tennis non si può fare – l’ace che ha consacrato la vittoria meriterebbe un giudizio a parte.
Per onore di cronaca, la prestazione di Djokovic è stata al di sotto delle sue possibilità, ma giornate “non esaltanti” capitano anche ai più forti.
Merito dunque a Luca per non aver tremato davanti a un avversario come Nole e per aver incamerato un successo che, per il pesarese, rappresenta non solo il più prestigioso in carriera ma certamente un momento di svolta della carriera.
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