Al termine della semifinale vinta contro i tedeschi Koepfer e Hanfmann, Simone Bolelli e Andrea Vavassori si sono presentati in conferenza stampa per raccontare le incredibili emozioni vissute in campo.

Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno conquistato la finale in doppio agli Australian Open e sfideranno Ebden e Bopanna per il titolo. Al termine della semifinale si sono presentati in conferenza stampa e hanno raccontato le tante emozioni provate in campo e raccontato la partita dal loro punto di vista. “Sicuramente è una grande emozione. Siamo partiti molto bene nel primo set, il secondo è girato veramente su un game e non abbiamo avuto chance di recuperare. Nel terzo set abbiamo salvato uno 0-30 sul mio servizio e poi il super tie-break, si è decisa per pochi punti ed è stata una partita molto dura. Loro sono una coppia molto forte e avevano dimostrato di saper giocare il doppio, siamo riusciti comunque a portarla a casa ed è un emozione grandissima essere in finale”. Così Bolelli sull’andamento della partita, con Vavassori che riprende i concetti espressi dal suo compagno. “Bellissima emozione, è stata una partita di nervi, all’inizio abbiamo risposto tanto e per me è stato strano sentirmi meglio alla risposta rispetto al servizio. Abbiamo gestito bene i momenti topici, come ha detto Simone sul 4-4 poteva girare la partita. Abbiamo giocato un tie-break magistrale, servito tante prime e risposto entrambi al meglio. Sappiamo che possiamo fare partita anche in finale”.

Sull’esplosione tardiva Vavassori come professionista: “Io ci ho sempre creduto di poter arrivare a essere un grande doppista, ho finalmente trovato il compagno giusto e sarà una coppia fissa in questa stagione. Ho iniziato più tardi ad avere una carriera professionale ma penso che il duro lavoro ripaghi tutti i sacrifici”. In un momento diverso si trova invece Bolelli, che a 39 anni conquista la seconda finale Slam della carriera. “Quando son partito non pensavo di conquistare un’altra finale, ma finché ci provi tutto può succedere. Il tennis è così, potevamo anche perdere al primo turno”.

Sulle regole dello Slam che prevedono il super tie-break e i vantaggi, Bolelli conferma di trovarsi meglio. “Sei più tranquillo nella gestione del servizio, nei tornei ATP sul quaranta pari devi difenderti sul punto secco, anche con il terzo set c’è più margine se perdi il primo parziale. Per i doppisti è meglio giocare con questo punteggio qui”.

Infine una battuta sul grande momento del tennis italiano: Stiamo vivendo un gran momento merito soprattutto di Jannik che sta trascinando i giovani che stanno arrivando dietro. Cobolli e gli altri hanno dimostrato di giocare un grande tennis e che possono fare una grandissima carriera. Anche Andrea – Vavassori – può togliersi delle soddisfazioni in singolo e fare una grande carriera in doppio”. Vavassori può solo confermare le parole di Bolelli. “Come ha detto lui Jannik è un esempio, un professionista anche fuori dal campo. Poi ci sono Musetti, Berrettini, Fognini che hanno messo delle basi a questo movimento anche grazie ai Challenger che danno possibilità ai giovani di giocare tanto”.