Le parole del tennista azzurro dopo la grande rimonta contro Hanfmann nei quarti del Sardegna Open
“E’ scontato che si parli di più di Musetti e Sinner, è normale quando si è più giovani avere più attenzioni. Il mio obiettivo, però, non è quello di entrare nella parte mediatica, faccio questo sport perché mi piace stare in campo e per le emozioni da vivere con le persone al mio fianco e col pubblico. Al di fuori sono molto riservato, mi piace stare tranquillo e non avere molte attenzioni. A me interessa giocare e trasmettere la mia energia”. Lorenzo Sonego vince a modo suo, con una lotta furibonda e una pazza rimonta che vale il pass per la semifinale del Sardegna Open, ma è questa la sua ricetta per la felicità: “Mi viene naturale stare in campo, soffrire e divertirmi. Quando sono triste non sono io – racconta – Ammiravo tanto Ronaldinho, proprio perché giocava col sorriso”.
Il tennista azzurro ha sudato le proverbiali sette camicie per ribaltare il punteggio contro Hanfmann. “Mi ha messo molto in difficoltà, non mi lasciava tempo di pensare e mi metteva ansia non permettendomi di trovare soluzioni. Sono rimasto lì pur non avendo sensazioni positive, con il vento e campo praticamente senza terra molto veloce – prosegue – Io sono un po’ più continuo, ho le idee più chiare e riesco ad uscire da alcune situazioni con più positività ma c’è ancora tanta strada da fare: tecnicamente molte lacune le ho colmate, ma devo salire anche fisicamente, si è vista la differenza tra prima e terzo set“. Ora la sfida con Fritz: “Con lui sono sempre state grandi battaglie, ci sarà da lottare su ogni punto”.