Al termine del successo sul “nostro” Gianluca Mager, il nativo di Canberra ha rilasciato delle dichiarazioni molto intriganti in conferenza stampa. In particolare, ha analizzato il suo impatto sociale e ha espresso cosa sia il tennis per lui attualmente.

Nick Kyrgios ha una qualità innata: riesce sempre a stupire. Dentro al campo certo ma anche fuori dal rettangolo di gioco. Un’ennesima dimostrazione è la conferenza stampa post partita dopo il successo al secondo turno di Wimbledon sul nostro Gianluca Mager.

Tanti i temi interessanti trattati dal nativo di Canberra, in particolare l’impatto che ha sulle persone e quelle che sono le aspirazioni nella sua carriera: “Adoro vedere che la gente venga a vedere le mie partite, sapendo che potrà assistere a un bello spettacolo. In questi giorni – ha proseguito l’attuale numero 60 del ranking – ho avuto la sensazione che vogliono divertirsi. Ho sentito l’affetto del pubblico e credo di aver molto da offrirgli in questo torneo. In questo momento mi godo tutto. Amo Wimbledon, mi piace anche l’odore dei campi. Un tempo venivo qui e non mi divertivo ma non spingo più così tanto. Gioco solo come mi piace e questo mi fa sentire più libero. So che molte persone possano sentirsi offese ma devono rispettare la mia scelta. Sono contento del modo in cui gareggio e le critiche non mi interessano. Sono stato crocifisso tante volte per aver servito da sotto, per aver colpito tra le gambe e aver parlato con i tifosi ma io – ha ribadito Kyrgios – sono così. Non ho mai voluto disonorare il gioco, semplicemente sono diverso. Non tuttiafferma ancora Nick – possiamo essere Federer, Nadal e Djokovic e quando loro si ritireranno avremo bisogno di personalità come la mia o quella di Bublik, così da rendere il tennis uno spettacolo.”

Oltre questa interessantissima riflessione, il 26enne australiano ha poi parlato della vittoria su Mager: “Sinceramente sono rimasto molto sorpreso dal suo livello. Penso sia un gran giocatore e nel primo set ha fatto tutto bene, ha trovato il modo per mettermi a disagio. Mi sono salvato grazie alla sua poca esperienza a questo livello ma ciò che ha espresso mi ha fatto capire che anche perdendo il primo set avevo poco da rimproverarmi. Sono poi stato bravo – ha concluso l’australiano sull’argomento – a rimanere concentrato, aspettando la mia occasione e a sfruttarla“.

In pieno stile Kyrgios è poi arrivata anche una critica sulla velocità dei campi: “Sia chiaro non voglio essere frainteso. Questi sono i migliori campi del circuito ma penso che tutti siano concordi sul fatto che li hanno rallentati negli ultimi anni. L’erba dovrebbe agevolare giocatori molto offensivi, come Roger per esempio, ma non è esattamente così. Credo ci dovrebbero essere delle differenze importanti con la terra battuta e invece le superfici sono ormai tutte molto simili fra loro.”