Le parole del numero 1 del mondo, che esordirà al secondo turno del Mutua Madrid Open contro Carlos Gimeno Valero o Gael Monfils

Novak Djokovic ha ritrovato a Belgrado una finale che mancava da più di cinque mesi. Il numero 1 del mondo non è riuscito a conquistare il titolo, perdendo nell’ultimo atto contro Andrey Rublev, ma la settimana nel torneo di casa sembra avergli ridato fiducia. “Avrei potuto partire al primo turno e giocare quattro partite da tre set. Volevo giocare partite competitive, passare più tempo in campo. Arrivare in finale è un buon risultato. Ovviamente non mi è piaciuto il modo in cui ho concluso il torneo, con quel terzo set simile a quello che mi è successo a Montecarlo. Fisicamente, avevo esaurito le energie. La cosa buona è che sono riuscito a giocare quattro partite lunghe. Mi piace come stavo colpendo la palla. Si spera che la situazione continui ad evolversi anche questa settimana” – ha dichiarato in conferenza stampa Djokovic, che esordirà al secondo turno del Mutua Madrid Open contro il vincitore della sfida tra Carlos Gimeno Valero e Gael Monfils.

Ancora sulle condizioni fisiche: “Quello che mi è successo non ha nulla a che vedere con la mancanza di partite, è legato alla malattia che ho avuto la settimana prima del torneo di Montecarlo. Sapevo di non essere pronto al 100%, ma volevo comunque giocare. Immagino che il mio corpo risenta ancora di quello che ho passato e i problemi aumentano nelle sfide fisiche. Ma vedendo come ho giocato a Belgrado, ho la sensazione che stia andando nella giusta direzione. Ho avuto una buona settimana di allenamento, mi sono concentrato più sulla palestra per costruire la resistenza di cui ho bisogno contro i migliori giocatori“.

Il numero 1 del mondo è poi tornato a parlare della decisione di Wimbledon: “Non è una situazione facile in cui trovarsi, senza il diritto di competere in uno dei più grandi tornei del mondo. È difficile. Capisco la frustrazione. Immagino che l’ATP analizzerà la situazione e vedrà cosa può fare. Non ho parlato con nessuno dell’ATP, quindi non ne sono sicuro. Ho vissuto anch’io qualcosa di simile quest’anno. Continuo a non supportare la decisione di Wimbledon, penso che sia ingiusto. Qualunque decisione sarà presa, nessuno sarà felice“.

Su Boris Becker, condannato a due anni e mezzo di reclusione per bancarotta fraudolenta, Djokovic ha dichiarato: “Ho il cuore spezzato per lui, è un amico di lunga data, uno di famiglia. Mi ha allenato per tre, quattro anni, lo considero una parte importante della mia vita e ha contribuito molto al successo nella mia carriera. Spero solo che passi questo periodo e che possa tornare alla normalità, per quanto possibile“.