Il giudice di Southwork si è ufficialmente espresso sul caso riguardante Boris Becker e l’accusa, mossa nei suoi confronti, di bancarotta fraudolenta: il campione tedesco è stato condannato a 30 mesi di reclusione

Boris Becker è una personalità che non ha bisogno di alcuna presentazione: la leggenda del tennis tedesco, ex numero 1 del mondo e campione di ben 6 prove del Grande Slam, sul campo ha fatto divertire e sognare tutti gli appassionati. Il 7 volte finalista di Wimbledon, però, ora si trova a fare i conti con il più duro periodo della sua vita: egli, infatti, è stato ufficialmente condannato a 30 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. Entrerà in carcere probabilmente già a partire dalla serata in questione, lì dove sconterà i primi 15 mesi della pena. I restanti 15, invece, li passerà in una condizione di semilibertà.

Così il giudice di Southwork (Inghilterra), Deborah Taylor, ha spiegato al campione teutonico la propria decisione: “Si noti come Lei non abbia ammesso la sua colpa e nemmeno rimorso. C’è stata, da parte sua, una totale mancanza di umiltà”. Becker è stato condannato per ben 4 capi d’imputazione sui 24 di cui era accusato. Il vincitore 1989 degli US Open ha, infatti, trasferito un’ingente quantità di denaro dal suo conto aziendale, non ha dichiarato di possedere una villa e ha nascosto circa 900 mila euro di debiti di una propria società tecnologica. Il suo debito complessivo, inoltre, ammonta a 3 milioni di euro.