Il numero due del ranking ha iniziato la campagna australiana con un periodico 6-4 ai danni di Lucas Pouille, e non ha mancato di commentare le nuove regole sul coaching in maniera piuttosto diretta
Alexander Zverev ha impiegato poco più di due ore per avere ragione di Lucas Pouille nel match d’esordio agli Australian Open 2025, avanzando senza troppe difficoltà al secondo turno. Al termine del match è stato chiesto al numero due del mondo di esprimersi sulla nuova regola del coaching, che consente a partire da questo torneo di avere il proprio allenatore e il resto dello staff a pochi passi dal campo, all’interno delle nuove postazioni denominate coaching pods. Se per tanti può essere un vantaggio avere al proprio fianco il coach, Zverev sembra non essere dello stesso avviso e non ha fatto nulla per nasconderlo: “Nuove regole? Beh si, le odio”. Scherzando nel proseguo dell’intervista il tennista teutonico ha poi raccontato che così sarà costretto ancora di più vedere ai suoi familiari – il papà Alexander e il fratello Mischa sono presenti nel box – ed è forse questo il motivo principale del poco entusiasmo verso questa ulteriore svolta nel tennis. “Fondamentalmente non voglio vederli troppo nella mia vita. Li ho scelti? Beh a dire il vero non proprio – dice ridendo Zverev – ho trovato le borse già pronte. Cosa potevo dire a Natale? No, non verrai in Australia“.
In realtà il rapporto tra Zverev e suo padre nelle vesti di coach è uno tra i più idilliaci nel mondo del tennis, e lo stesso numero due al mondo ne aveva parlato in toni assolutamente positivi durante gli ultimi U.S. Open. Concludendo sul coaching, Zverev crede che sia inevitabile che anche il tennis si apra alle innovazioni e vada a sviluppare regole prima d’ora mai viste. “In tutti gli sport c’è innovazione, ed è così anche nel tennis. Non so che tipo di innovazione sarà, ma stiamo andando avanti. Il mondo sta andando avanti, è così che stanno le cose“.