Dopo la clamorosa sconfitta di Djokovic, il favorito della parte alta del tabellone è Zverev. Deludono Shelton e Korda (foto Felice Calabrò)

 

PROMOSSI
   
BEGU – Clamoroso il cammino della trentatreenne romena, numero 161 del mondo (ma ex 22 e semifinalista a Roma otto anni fa). Dopo la vittoria su Masarova, ha approfittato – nello stesso giorno! – del ritiro dal torneo di Rybakina e poi dell’infortunio in campo di Dodin. Ieri ha spazzato via Mertens, numero 30 nel ranking, oggi se la vedrà negli ottavi con la lanciatissima Collins.  
   
KHACHANOV
Si parla di lui abbastanza poco, però questo russo di 27 anni – vincitore quest’anno a Doha – si piazza quasi sempre nei tornei che contano. Dopo Shevchenko si è sbarazzato facilmente di un avversario scorbutico come Francisco Cerundolo. Negli ottavi si aspettava Djokovic e incrocerà invece Tabilo, poi eventualmente Monteiro o Zhang. Insomma, semifinali non certo impossibili.
   
MONTEIRO
Dalle qualificazioni agli ottavi di finale, non male per questo ventinovenne brasiliano, numero 106 del mondo, che già si era meritato qualche titolo a Madrid. Ieri ha annullato un match point a Kecmanovic, domani incrocerà il cinese Zhang. Chissà, forse la sua corsa non è ancora finita.
   
SRAMKOVA
Ventisette anni, slovacca di Bratislava, numero 120 del mondo: Rebecca, solida giocatrice da fondo campo, è il volto nuovo di questi Internazionali. Dopo una carriera tra qualificazioni Wta e tornei Itf (13 quelli vinti) ha azzeccato la settimana della vita: al debutto a Roma cinque partite portate a casa – l’ultima ieri contro Kenin – e ora la sfida con Ostapenko.

TABILO
La prova orribile di Djokovic – con contorno di polemiche e misteri attorno all’incidente della borraccia – non deve far trascurare gli innegabili meriti di questo ventiseienne mancino cileno, numero 32 del mondo, che gioca bene su tutte le superfici – quest’anno ha vinto sul cemento di Auckland – e che ha preso a pallate il campione serbo. Un cileno non batteva il numero 1 del mondo dalla vittoria di Gonzalez su Federer, alle Atp Finals del 2007.
   
ZVEREV
L’incrocio con Darderi poteva creare qualche insidia per Sacha, che invece se l’è cavata alla grande, bravo da fondo campo e con il solito servizio (12 ace) a creare varchi nella difesa avversaria. Con l’eliminazione di Djokovic, è lui il nome più credibile come finalista della parte alta del tabellone.
   

BOCCIATI
   
DJOKOVIC
Poca, pochissima voglia di lottare, tanta fretta di lasciare il Centrale, fischi meritati. Una prova irritante, quella di ieri del numero 1 del mondo, che ha parlato di possibili conseguenze subite a causa dell’incidente con la borraccia di venerdì sera, con relativa botta in testa. Aspettiamo l’esito degli annunciati esami, ma un Nole così non sembra certo da corsa nei grandi appuntamenti che lo aspettano nei prossimi mesi.

KALININA
Finalista un anno fa, quest’anno ha fatto poca strada: battuta la Tsurenko – ritiratasi dopo due giochi – ieri è crollata dopo un set contro la Sakkari. Trentesima in classifica prima di Roma, Anhelina potrebbe ritrovarsi ora fuori dalle Top 50.
   
KORDA
Con Cobolli ci era piaciuto per la concentrazione e la resistenza dimostrate in un ambiente molto difficile. Ieri contro Fritz, invece, ha perso senza lottare neanche tanto, come dimostrano le zero palle break avute a disposizione.
   
SHELTON
Tutto qui, Ben? Una bella e lottata vittoria contro Kotov poi una mediocre prova con Zhang, con il servizio ceduto tre volte. D’accordo, la terra battuta non è l’habitat naturale dell’americano, ma da lui ci si aspettavamo qualcosa di più.