Da Rotterdam, Fabrizio Salvi – Foto Getty Images
Tifo da stadio per Marcos Baghdatis alimentato soprattutto dalla bella vittoria contro David Goffin nel turno precedente. L’avversario di questa sera era Martin Klizan, a sua volta vincitore contro Tommy Robredo. Il cipriota non è riuscito a confermare le ottime impressioni che aveva dato, risultando piuttosto lento e falloso. Il primo set si è caratterizzato da break e contro-break nella parte centrale, che hanno indirizzato il parziale a favore dello slovacco. Viste le evidenti difficoltà di Baghdatis nel coprire tutto il campo e risultando piuttosto lento sulle palle corte, il pubblico lo ha preso in spalla e lo ha eletto a idolo della serata, cercando di tirare fuori da lui un qualcosa che non è mai arrivato. Il secondo set è stato divertente più per via dell’allegra coreografia da parte del pubblico, che per il gioco espresso. 6 a 2 per Martin Klizan che incontrerà nel prossimo turno Bautista Agut.
Le grandi star, si sa, arrivano per ultime e così è stato anche oggi con Alexander Zverev e Gilles Simon, che hanno fatto il loro ingresso nel campo centrale quando erano passate da poco le 21. Di Simon sappiamo più o meno tutto, Zverev lo stiamo imparando a conoscere e ci piace da matti. Tenacia, aggressività e grandi colpi. Questa sera era la sua prova del nove, quella che ti può permettere di stare tra i grandi e di giocarti le tue possibilità in un torneo prestigioso che mette in palio molti punti. Alexander è stato favoloso, nonostante alcune chiamate, palesemente sbagliate, dei giudici di linea e di un problemino alla gamba destra che lo ha costretto a chiamare il fisioterapista. Il primo set è stato durissimo per tutti e due, con scambi sempre molto lunghi ed esasperanti, ma in fondo era solo l’inizio di una lunghissima battaglia. Il primo parziale si è deciso quando tutti erano pronti a godersi il tie-break. Il ragazzo di Amburgo, invece, ha piazzato la zampata decisiva alla fine e ha strappato il servizio a Simon, prendendosi anche il set. La reazione di Simon nel secondo parziale è stata veemente, ma Zverev, forte del suo servizio e dei suoi colpi secchi e taglienti, ha tenuto botta alla grande, non dando mai la sensazione di cedere. Come il suo meccanismo si è inceppato, ha concesso qualcosa al suo esperto sfidante, il quale ha colto l’occasione e si è aggiudicato il set. Epilogo scontato a questo punto? Assolutamente no. Il terzo set è stato un concentrato di adrenalina e spettacolo, ma tutto sembrava tristemente finito per il tedesco con Simon avanti 4 a 2 dopo avergli rubato il servizio. Chi non ha capito bene di che pasta sia questo ragazzo, avrà modo di rendersene conto di li a poco quando, con scambi tiratissimi e al limite della resistenza fisica e mentale, gira il punteggio a proprio favore e si porta sul 5 a 4. Pubblico in delirio per lui. L’opera è tutt'altro che compiuta perché Simon, uno duro fino alla fine, non la da vinta al suo avversario e lo trascina fino al tie-break decisivo. E’ stato proprio in quel momento che Zverev ha convinto davvero tutti e ci ha fatto dimenticare di avere solo diciannove anni. Con una grande prova di forza mentale tiene colpo su colpo fino al doppio, decisivo, break su Simon che lo porta dritto ai quarti di finale. Dopo poco meno di tre ore di gioco l’arbitro può dire Game, Set and Match Zverev e il pubblico già lo ama.
Klizan – Baghdatis 6-3 6-2
Zverev – Simon 7-5 6-3 7-6(4)