Il match contro John Isner nascondeva più di un'insidia per Alexander Zverev, la cui qualificazione era in bilico. Lo ha gestito con attenzione, annullando con un ace un pericoloso setpoint, salvo poi giocare meglio nei punti importanti: è il più giovane semifinalista al Masters dal 2009.

Era dai tempi di Juan Martin Del Potro, dalla prima edizione alla 02 Arena di Londra, che le ATP Finals non avevano un semifinalista così giovane. Il nome nuovo è Alexander Zverev, bravo a garantirsi il secondo posto nel Gruppo Guga Kuerten battendo John Isner col punteggio di 7-6 6-3. Era una partita delicata, perché l'americano aveva ancora una teorica chance di qualificazione. “Ovviamente è bello arrivare in semifinale, ma il torneo non è finito – ha detto Zverev – sono rimasti soltanto grandi avversari, i migliori al mondo. Domani giocherò con Roger, sarà una partita difficile ma anche bella. Vedremo fino a dove mi potrò spingere. Sui campi indoor, Federer è un giocatore incredibile”. Il match è filato via abbastanza rapidamente, visto che la stretta di mano è arrivata 81 minuti dopo il primo punto. Tra l'altro, ha reso ininfluente l'incontro serale tra Novak Djokovic e Marin Cilic, visto che il serbo è già certo della prima posizione e il croato può già concentrarsi sulla finale di Coppa Davis. Zverev sfiderà Federer, mentre in serata ci sarà un replay della finale di Wimbledon tra Djokovic e Anderson. Per il tedesco, che nei giorni scorsi si era lamentato della durezza del calendario, è stata la 56esima vittoria stagionale. Comunque finisca il torneo, sarà il giocatore ad aver vinto più partite nel 2018. Più in generale, non accadeva dal 2003 che la Germania non portasse un giocatore in semifinale al Masters. A Houston, Rainer Schuettler arrivò a sfidare Andre Agassi.

I COMPLIMENTI DI ISNER
Contro Isner, il primo set è stato dominato dal servizio. Curiosamente, è stato l'americano a ottenere l'unica palla break, che peraltro è stato anche un setpoint, sul 6-5. Zverev ha reagito da campione, annullandolo con un ace. Isner aveva molta pressione addosso, perché soltanto una vittoria in due set avrebbe tenuto vive le speranze di qualificazione. Dal 4-4 del tie-break ha commesso due gravi errori di dritto che gli sono costati ogni chance di qualificazione. “Chiudo comunque la stagione con una nota positiva – ha detto il neopapà americano – ho giocato un buon match, ho tirato i miei colpi… nel tie-break del primo set ho sbagliato alcuni dritti ma ci ho provato. E poi merito a Sascha per il gran colpo giocato sul 5-5”. Nel secondo set, il break è arrivato all'ottavo game grazie ad alcune risposte intelligenti, poi pochi minuti dopo Zverev ha potuto festeggiare. “Tutti sanno quanto sia bravo, è davvero un giocatore completo – dice Isner – per batterlo devo servire al meglio e oggi non l'ho fatto. Inoltre lui ha tirato parecchi ace. Credo che siano le ragioni per cui è così avanti in classifica”. Difficilmente lo rivedremo al Masters, ma intanto si gode un posto tra i top-10 e la leadership americana, colta per la sesta volta nelle ultime sette stagioni. Soltanto mostri sacri come Connors, Roddick, McEnroe e Sampras hanno fatto più di lui. Certo, erano altri tempi ed essere il numero 1 yankee aveva ben altro valore. Adesso John si godrà un po' di vacanze con la famiglia, mentre Zverev cercherà di spezzare il previsto duopolio Djokovic-Federer.

NITTO ATP FINALS – Terza giornata Gruppo Guga Kuerten
Alexander Zverev b. John Isner (USA) 7-6 6-3