Al Tennis Rozzano la conoscevano tutti. Si chiamava Zoe, una labrador che ha passato tutta la vita a bordo campo, come un tennista. Correva durante le sessioni d'allenamento e quelle d'atletica con le atlete, andava in trasferta con tanto di divisa ufficiale, festeggiava e consolava a seconda del risultato. Alla fine, in 15 anni, era diventata un vero e proprio simbolo dell’Asd Training Team. Più di una semplice mascotte, che però adesso ha lasciato il suo posto, dopo aver rincorso l'ultima palla. Una compagna di viaggio che ha segnato tutte le fasi della vita del club, vittorie e soddisfazioni, traguardi raggiunti e inizi di nuove sfide.
“Ci mancherà”, è il coro unanime. Perché Zoe non assisteva solo alle partite casalinghe, andava in trasferta con le varie squadre con tanto di maglietta del club, in divisa appunto. “C’era una sorta di rituale affettivo e sportivo – racconta la responsabile Amanda Gesualdi – entrava di corsa per un giro di campo, fra gli applausi del pubblico”. Un rituale che dal 2002 in avanti era diventato una tradizione, visto che dopo il matrimonio tra Training Team e Tennis Rozzano (due associazioni distinte, ma unite nell’affiliazione alla Federazione Italiana Tennis) dai due campi del piccolo club milanese di vittorie ne sono passate tante, tantissime. E Zoe c’era sempre, ad abbaiare per un grande punto o a consolare le ragazze dopo una sconfitta. La storia del Tennis Rozzano Training Team l’ha vissuta tutta, fin dagli albori.
C’era nel 2004, quando una super-squadra composta da Elena Pioppo, Elisa Villa, Sara Ventura (fondatrice insieme alla Gesualdi del Training Team), Sara Celata, Linda Fiume e la stessa Gesualdi portò a Rozzano lo Scudetto del campionato nazionale di Serie B e il passaggio in A2. C’era anche due anni dopo, Zoe, quando la stessa formazione sfiorò uno storico ritorno in Serie A1 – già disputata nel 1999 – fermandosi solo al doppio decisivo dello spareggio promozione, dopo una sfida serrata contro le ragazze del Tc Genova.
“Da allora – prosegue Amanda Gesualdi – c’è stata una continua alternanza fra A2 e B, con promozioni stupende come quella del 2008 e annate meno felici, ma sempre con la filosofia di usare solo le nostre forze, le giocatrici del club, senza ingaggiarne altre esclusivamente per la competizione”. Una filosofia che prendeva sempre più forma e significato nella presenza di Zoe. Se giocavi per il Training Team, la conosci e lei conosceva te. Uno spirito che ha toccato tutti, anche le racchette delle varie formazioni di Coppa Lombardia, più volte messa in bacheca.
E poi ancora tutti i partecipanti ai tornei, tantissimi, sparsi in quasi quindici anni di attività. Con Zoe si è vissuta la nascita, la crescita e anche una sorta di cambiamento, che negli ultimi tre anni ha dato sempre più spazio al settore maschile. “Si, perché nel frattempo si è formato un gruppo di ragazzi molto interessanti – chiude la coach milanese – che puntano dritto alla seconda categoria”. Il loro sogno è di ripercorrere al maschile le varie tappe seguite negli anni dalle ragazze. Sempre con lo spirito che negli anni ha contraddistinto il Training Team, e che Zoe a bordo campo continuava a ricordare a tutti.
Ufficio Stampa ASD Training Team