Dominic Thiem fa tris in un mese contro l’amico Alexander Zverev, e finalmente può puntare al ruolo di protagonista in uno Slam. Arriva alla seconda settimana per la seconda volta in carriera, e il forfait di Nadal gli regala Marcel Granollers: una chance da non lasciarsi sfuggire.

Sarà anche uno dei suoi migliori amici nel circuito e un ottimo compagno di doppio, ma di questo passo, quel ragazzo con le orecchie a sventola che gli spazza le righe a suon di rovesci, Alexander Zverev rischia di sognarselo di notte. Per la terza volta negli ultimi quattro tornei la sua strada si è incrociata con quella di Dominic Thiem (e l’avrebbe fatto anche a Roma, se “Sascha” avesse battuto Federer), e per la terza volta a sorridere è l’austriaco. “Domi” non è finito per circa quattro mesi nella #NextGen dell’ATP, riservata ai nati dal 1995 in avanti, ma fra le nuove leve del Tour sembra il più maturo per inserirsi in mezzo ai primissimi, e finalmente eccolo farsi notare anche in un torneo del Grande Slam. La seconda settimana se l’era presa solamente due anni fa allo Us Open, e ha siglato il bis sulla terra parigina, che per il momento rimane comunque la superficie che esalta di più il suo tennis. Dopo Cervantes e Garcia-Lopez, il 22enne nato e cresciuto a sud di Vienna ha confermato contro Zverev i risultati di Monaco e Nizza, lasciandogli un set ma vincendo gli altri (due in precedenza, tre oggi) senza particolari difficoltà. Resta l’impressione che a fine carriera gli head-to-head, e pure il numero di trofei importanti messi in bacheca, saranno a favore del tedesco, ma per il momento i tre anni di differenza fra i due si vedono eccome. Li rispecchia anche il 6-7 6-3 6-3 6-3 finale, che sarebbe potuto essere ancor più severo se solo Thiem non avesse regalato qualcosina qua e là. L’austriaco ha ancora il vizietto, non riesce a tenere a freno del tutto la sua parte disordinata, ed è un vero peccato. Perché quando costruisce lo scambio come si deve è vera libidine, idem quando lo chiude con una sbracciata di rovescio di quelle permesse solo a Stan Wawrinka. Per gli altri vige la legge del guardare ma non toccare, come si fosse di fronte a un quadro in un museo.

FAVORITISSIMO CONTRO GRANOLLERS
Nel duello “zebrato” del Suzanne Lengel, grazie ai completi Adidas della linea Roland Garros 2016 firmati di nuovo dall’estro dello stilista giapponese Yohji Yamamoto (per alcuni uno spettacolo, per altri qualcosa che è meglio non riportare), Thiem ha regalato il primo set con un tie-break da dimenticare, poco dopo aver mancato ben sei palle-break per evitarlo, ma già all’inizio del secondo ha messo le cose in chiaro. Ha piazzato il primo break del match, poi l’ha subito restituito, ma se n’è presto per un altro iniziando a spedire bordate e dubbi nel campo del rivale. Grande differenza l’ha fatta il servizio: dai suoi 198 centimetri (13 più del rivale) Zverev sa raggiungere velocità migliori, ma la varietà di Thiem è merce rara. Il suo kick da sinistra è come il bancomat: basta inserirlo ed ecco i soldi, oppure i punti, come nel game che gli ha dato il 5-3 al terzo. Ha salvato un paio di palle del contro-break, la prima aiutato da una brutta risposta di Zverev e la seconda con un po’ di fortuna, poi col kick ha mandato il tedesco a rispondere in tribuna, prima di piazzare la palla nell’altro angolo con uno splendido rovescio lungolinea. Nel complesso, i tre set vinti sono stati identici: è sempre stato avanti quasi dall’inizio e – eccetto nel secondo – non si è mai lasciato riprendere, pur concedendo varie chance. È questo uno degli aspetti su cui deve lavorare: troppo spesso, pur in situazioni iper-favorevoli, offre al rivale la possibilità di rientrare. Ai top player, invece, capita molto raramente. In attesa di vedere se e quando limiterà il problema, e con la speranza che i suoi fans si inventino qualcosa di meglio per le felpe (la scritta “team Thiem”, ahinoi, non si può leggere), l’austriaco può iniziare ad annusare i quarti di finale. I giocatori sono iper-scaramantici, ma Granollers agli ottavi di uno Slam è una chance che capita una volta nella vita. Specialmente per chi l’ha già battuto tre volte (su tre) nel 2014, quando il livello era ben distante da quello attuale.

ROLAND GARROS 2016 – Terzo Turno 
Dominic Thiem (AUT) b. Alexander Zverev (GER) 6-7 6-3 6-3 6-3