di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Non c’è due senza tre. Chissà se questa espressione esiste anche nell’idioma russo e se Mikhail “Misha” Youzhny, temesse alla vigilia della finale del torneo di Monaco di Baviera, di incappare nella terza sconfitta all’ultimo atto del torneo bavarese, e nella terza finale persa del 2010, dopo quelle di Rotterdam e Dubai. La vittoria per 6-3 4-6 6-4 ai danni di Marin Cilic, mette così fine a una striscia di ben 3 sconfitte in finale, se si considera anche quella di Valencia dello scorso novembre. Il russo, sconfitto nella finale del BMW Open sia nel 2007 (per mano di Kohlschreiber) che nel 2009 (Berdych), parte subito bene, procurandosi un vantaggio di 3-0 che gli consente di giocar tranquillo e di chiudere il set con un certo agio. I tanti errori commessi dal russo nel secondo parziale consentono al croato, alla prima finale sul rosso in carriera, di portarsi in parità. Nel set finale, Youzhny salva una palla break nel quarto gioco prima di strappare a zero il servizio al nativo di Medjugorje, nel settimo gioco. Sarà quello il break decisivo che regala al numero 2 di Russia, il primo titolo sulla terra battuta, dopo quello conquistato nel 2002 sempre in Germania, a Stoccarda , battendo Guillermo Canas in 5 set.
Quello conquistato in terra bavarese è solo il sesto alloro in carriera per Misha, che in ben 9 occasioni è uscito sconfitto in finale. Per Cilic svanisce l’opportunità di diventare il primo croato a vincere a Monaco, 33 anni dopo Zeljko Franulovic, e di diventare il primo a vincere tre titoli Atp nel 2010, dopo quelli di Chennai e Zagabria. Con la vittoria di Querrey a Belgrado, sono ben sei i giocatori ad aver conquistato due tornei nel 2010. Oltre al croato e allo statunitense, ci sono Juan Carlos Ferrero, Andy Roddick, Fernando Verdasco e Rafael Nadal.
Reduce da una serie di controprestazioni che ne avevano un po’ offuscato il brillante inizio di stagione impreziosito dalla finale degli Open di Australia, Marin Cilic deve anche fare i conti con una classifica Atp che, potendo contare solo sui 2 migliori tornei 250, non prende in considerazione l’ottimo risultato colto a Monaco di Baviera.
Il croato, infatti, con il successo ottenuto nella sua Zagabria in febbraio, aveva già raggiunto il massimo dei punti accumulabili in questa tipologia di tornei. Per Marin è tempo di alzare l’asticella e di riuscire ad arrivare in fondo (possibilmente vincendo) anche nei tornei di livello superiore. I mezzi tecnici e l’età sono dalla sua.
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