A Eastbourne la Giorgi (classe 1991) va ai quarti, mentre la Pennetta (1982) viene eliminata dalla britannica Watson, che è del 1993. Qualche gerarchia sta cambiando, almeno sull’erba?

Di Riccardo Bisti – 19 giugno 2014

 
Il ricambio generazionale sta infilando un colpo dopo l’altro. L’inedita sfida tra Italia e Gran Bretagna al torneo WTA di Eastbourne è terminata 1-1, ma il “punto” azzurro è arrivato dalla giovane Camila Giorgi e non dall’esperta Flavia Pennetta. Non è azzardato dire che questi risultati cambiano le gerarchie azzurre in vista di Wimbledon, dove Camila potrebbe essere la punta azzurra. In fondo, ha già raggiunto gli ottavi nel 2012 (battendo proprio la Pennetta), mente lo scorso anno è giunta al terzo turno. La vittoria contro Johanna Konta è importante perché dà continuità all’exploit del giorno prima contro Vika Azarenka. Su un campo secondario, contro un’avversaria modesta (ma che conosce benissimo quesi campi, essendo residente a Eastbourne), era la classica buccia di banana. E ha rischiato di esserla, visto che Camila ha dovuto annullare un matchpoint prima di imporsi col punteggio di 1-6 7-5 7-5. Dopo un’inizio disastroso, è riuscita a restare in partita e a portarla a casa nonostante diverse palle break sciupate. Adesso avrà un match molto affascinante contro Caroline Wozniacki, molto brava a superare Sloane Stephens con un doppio 6-3. Alla vigilia, probabilmente, era sfavorita. Eastbourne è il primo torneo in cui la danese si sta esprimendo bene dopo la separazione con Rory Mcllroy. In passato, la Wozniacki si era già imposta a Eastbourne: chissà che questo torneo non segni la rinascita: “L’erba mi fa bene – ha detto Caroline – mi piacciono le palle veloci e ricavare ritmo dalla palla delle avversarie. Mi sto divertendo, sono rimasta calma e ho servito bene. Lei mi ha reso le cose difficili, ma sono contenta di come ho giocato”.
 
WATSON, LA VITTORIA PIU' BELLA
Arriva Giorgi-Wozniacki e il pensiero corre allo scorso settembre, quando Camila lasciò a bocca aperta l’Arthur Ashe Stadium di New York, superando la danese in una strepitosa Night Session. Quella partita è ricordata perché fu una delle rare volte in cui la Giorgi si lasciò andare a un bel sorriso. Ad ogni modo, è la prima volta per lei nei quarti di un torneo Premier. Comunque vada, è già certa di entrare tra le top-40 WTA. E di sicuro sarà tra le mine vaganti di Wimbledon. Nessuno vorrà affrontarla. Nel seeding ci sarà Flavia Pennetta, che però a Devonshire Park ha raccolto una brutta sconfitta contro Heather Watson, tornata a sorridere dopo un 2013 difficile anche sul piano personale. Per la giovane britannica, ancor più responsabilizzata dopo l’infortunio di Laura Robson, è il primo successo in carriera contro una top-20 e adesso cercherà il bis contro Petra Kvitova. Sofferente a polso e spalla, la Pennetta ha vinto il primo set dopo essersi complicata la vita, ma poi si è fatta travolgere (6-7 6-4 6-2 lo score) da una Watson che ha risposto benissimo. Un break in avvio di secondo ha completamente cambiato la partita. “E’ stato il mio successo più importante, ma non ci ho pensato più di tanto – ha detto la Watson – ho degli obiettivi e li voglio raggiungere, non pensavo a chi stavo affrontando. Volevo soltanto arrivare al turno successivo”. Fino a ieri, la Watson aveva visto la Pennetta soltanto in TV. “Avevo il mio piano di gioco e l’ho portato avanti anche grazie al mio allenatore (l’argentino Diego Veronelli, ndr). Ho continuato a combattere dopo un primo set difficile. Ho continuato a lottare e sono rimasta positiva”. Arrivano di…Young Revolution. Wimbledon li confermerà?