IL TEST – La versione da 98 pollici per giocatori agonisti ma comunque molto universale. Quasi un Sacro Graal per chi ama fare un po’ di tutto in campo. E ritrovare vecchie sensazioni che sembravano ormai sopite.  Di Corrado Erba La SchedaYONEX EZONE DR 98Lunghezza 68,5 cmProfilo 23-24-19,5 mm costanteOvale 98 polliciPeso 326 grBilanciamento 32,2 cmInerzia 324Rigidità 62Schema incordatura 16×19 A chi la consigliamoUna volta ho visto uno entrare in un negozio di tennis e dire: “Vorrei una racchetta che spinga la palla, controlli bene, che non sia troppo pesante e soprattutto facile in difesa”.Il sacro Graal appunto.Beh, fermo restando che tutto è impossibile, con la nuova Yonex EZONE DR98 non ci andiamo troppo lontani. Già la vecchia SI98 ci era piaciuta per il feeling e la pastosità, ma era decisamente lontana dai livelli medi come facilità e capacità di spinta, la DR98 invece, sarà per tecnologia Nanometric, un nuovo tipo di grafite che aumenta la flessibilità del telaio, donando un’uscita di palla più veloce e ingrandendo lo sweetspot, sarà per l’abbinamento con le ottime corde Gosen, è un attrezzo di una godibilità senza pari. Morbidissimo l’impatto, con la palla che sembra fermarsi sulle corde e chiedere: “Dove vuoi mettermi, sulla riga in mezzo o laterale?”; piacerà tantissimo agli amanti delle racchette dove il feeling conta eccome. Una tipologia che solitamente obbedisce a precisi dettami: profilo sottile, peso consistente, sweet spot piccolo. La DR 98 invece, abbina a un profilo relativamente sottile (19,5 mm nel punto più sottile), un peso più che gestibile (310 grammi non incordata) e un piatto da 98 pollici, con uno sweet spot decisamente più grande delle concorrenti, soprattutto nella parte alta del piatto, tipica caratteristica delle forme isometriche. Insomma, per gli amanti del tocco, una goduria assoluta, ma anche i picchiatori non la disdegneranno, dato che il top è facile e precisissimo. Provata immediatamente in campo contro i pesantissimi top puredrivati del direktor, il telaio rivela essere molto stabile, si oppone con facilità, restituendo tagli veramente mortiferi dalla parte del rovescio. Il dritto va via bene sia di top che di spin, anche se la rotazione, anche non estrema, è da preferirsi. La manovrabilità è molto buona e sotto rete si tocca che è una meraviglia. Essendo bilanciata in maniera neutra 32,2 cm incordata, ci attendevamo che i colpi sopra la testa soffrissero di una certa mancanza di peso: in realtà lo smash, pur non facendo buchi per terra è estremamente preciso, mentre il servizio slice è veramente intrigante, anche se la botta piatta non sfigura affatto. Giudizio finale“D’accordo – direte voi – è dunque la racchetta migliore mai uscita?”.Diciamo che, a nostro parere, è uno di quei telai “nati bene”, un felice connubio di buon bilanciamento, eccellente tocco e ottima spinta. Certo, non gioca da sola e necessita di una buona tecnica, ma non vuol dire che bisogna essere per forza un “terza” forte per sfruttare pienamente le (grandi) potenzialità di questo telaio. Il quarta categoria-NC con buone doti tecniche può veramente divertirsi. Ecco, divertirsi è forse la parola giusta, la DR 98 è così pastosa che nessuna soluzione è preclusa: back radenti, morbidi drop shot, lob sulle righe, volate in contropiede, niente è impossibile, come recitava una vecchia pubblicità..Forse in torneo si tenderà ad eccedere con i ghirigori ma, signori miei, giocare con la DR 98 vi rimette sulla terra: è come mangiare un piccolo, delizioso, prelibato boccone. Se poi cercate ancora maggior potenza, rotazioni, solidità, insomma modernità, c’è sempre la versione EZONE DR 100 La corda idealeIl multifilo aiuta in fase di spinta ed esalta la sensibilità: per chi ama fare di tutto, è una manna. Il picchiatore puro può sempre optare per un monofìilo o, ancor meglio, un multimono, ma a patto di cambiare spesso. Il problema dell’ibrido è sempre quello: in quanto tempo la corda rigida si mangia quella morbida? Test in laboratorioLunghezza tradizionale, ovale da 98 pollici quadrati, ma soprattutto un profilo stretto, che raggiunge i 19,5 millimetri: è qui che si sente la differenza. I dieci grammi in più delle solite “3000” fanno solo bene a spinta, rotazioni e profondità, con uno schema di incordatura classico da 16 x 19, una rigidità non eccessiva, un gradi di inerzia (quindi di attitudine alla spinta) buono e un bilanciamento a 32,2 cm che forse è il segreto per far tutto con buona riuscita. Test in campoRoberto, 46 anni, classifica 4.1Dopo anni di Pro Staff e Prestige, ero finalmente passato alle profilate: troppo difficile giocare con quei telai ormai. Certo mi mancavano certe sensazioni, come quelle del back con la palla che si ferma sulle corde e schizza via, ma che ci vuoi fare, mi dicevo. La DR98 mi ha rimesso al mondo (tennistico): ne compro 8 e ci gioco finché campo. Silvio, 52 anni, classifica 3.5Mi schifano perché sono un pallettaro ma come devo giocare in tornei contro i ventenni, ditemi voi? Ero un po’ resistente a provare una racchetta così moderna rispetto alle mie vecchie Volkl, ma sono rimasto piacevolmente colpito. In difesa rimanda alla grande e piazzo il lob dove voglio. Certo, i buchi per terra non li faccio, ma non li facevo nemmeno a 20 anni. Lorenzo, 34 anni, classifica 3.4Io sono un bruto, prendo la mia profilata e vi spacco in due. Destra, sinistra, top e rovescione, la palla deve uscire carica e veloce. In più sono pigro e un po’ cicciottello, non gioco da fermo ma preferisco far correre che correre. Per questo la mia Wilson Burn è la compagna ideale. La DR 98 l’ho provata per fare un favore. Però, mica male, dopo dieci minuti di adattamento partivano missili su missili e soprattutto, non rischiavo mai di andare sui teli come quando sono in cattiva giornata. Ci penso su, anche se la spinta è godibile ma non abbastanza cattiva. Forse la DR 100 Anja, 20 anni, classifica 2.5Ci gioca la mia eroina e conterranea Ana Ivanovic, non potevo resistere. Bella, cattiva il giusto, molto precisa. Però a lungo andare mi stanca un pochino di più delle mia Pure Drive: se non dovessi giocare tornei tutte le settimane sicuramente ci penserei, al momento provo ma non cambio. Ugo, 55 anni, classifica NCCome è “legnosa” ho commentato, ma in senso buono, nel senso che mi dà delle sensazioni che non provavo dai tempi della Maxply, elastica e nel contempo pastosa, le palle sembrano quasi sgonfiarsi quando colpisco. Bella leggera poi, non sembra pesi 325 grammi con le corde. Mi metto a rete e li uccido di “smorze”.    

IL TEST – La versione da 98 pollici per giocatori agonisti ma comunque molto universale. Quasi un Sacro Graal per chi ama fare un po’ di tutto in campo. E ritrovare vecchie sensazioni che sembravano ormai sopite. 

 

Di Corrado Erba


La Scheda

YONEX EZONE DR 98

Lunghezza 68,5 cm

Profilo 23-24-19,5 mm costante

Ovale 98 pollici

Peso 326 gr

Bilanciamento 32,2 cm

Inerzia 324

Rigidità 62

Schema incordatura 16×19

 

A chi la consigliamo

Una volta ho visto uno entrare in un negozio di tennis e dire: “Vorrei una racchetta che spinga la palla, controlli bene, che non sia troppo pesante e soprattutto facile in difesa”.

Il sacro Graal appunto.

Beh, fermo restando che tutto è impossibile, con la nuova Yonex EZONE DR98 non ci andiamo troppo lontani. Già la vecchia SI98 ci era piaciuta per il feeling e la pastosità, ma era decisamente lontana dai livelli medi come facilità e capacità di spinta, la DR98 invece, sarà per tecnologia Nanometric, un nuovo tipo di grafite che aumenta la flessibilità del telaio, donando un’uscita di palla più veloce e ingrandendo lo sweetspot, sarà per l’abbinamento con le ottime corde Gosen, è un attrezzo di una godibilità senza pari. Morbidissimo l’impatto, con la palla che sembra fermarsi sulle corde e chiedere: “Dove vuoi mettermi, sulla riga in mezzo o laterale?”; piacerà tantissimo agli amanti delle racchette dove il feeling conta eccome. Una tipologia che solitamente obbedisce a precisi dettami: profilo sottile, peso consistente, sweet spot piccolo. La DR 98 invece, abbina a un profilo relativamente sottile (19,5 mm nel punto più sottile), un peso più che gestibile (310 grammi non incordata) e un piatto da 98 pollici, con uno sweet spot decisamente più grande delle concorrenti, soprattutto nella parte alta del piatto, tipica caratteristica delle forme isometriche. Insomma, per gli amanti del tocco, una goduria assoluta, ma anche i picchiatori non la disdegneranno, dato che il top è facile e precisissimo. Provata immediatamente in campo contro i pesantissimi top puredrivati del direktor, il telaio rivela essere molto stabile, si oppone con facilità, restituendo tagli veramente mortiferi dalla parte del rovescio. Il dritto va via bene sia di top che di spin, anche se la rotazione, anche non estrema, è da preferirsi. La manovrabilità è molto buona e sotto rete si tocca che è una meraviglia. Essendo bilanciata in maniera neutra 32,2 cm incordata, ci attendevamo che i colpi sopra la testa soffrissero di una certa mancanza di peso: in realtà lo smash, pur non facendo buchi per terra è estremamente preciso, mentre il servizio slice è veramente intrigante, anche se la botta piatta non sfigura affatto.

 

Giudizio finale

D’accordo – direte voi – è dunque la racchetta migliore mai uscita?”.

Diciamo che, a nostro parere, è uno di quei telai “nati bene”, un felice connubio di buon bilanciamento, eccellente tocco e ottima spinta. Certo, non gioca da sola e necessita di una buona tecnica, ma non vuol dire che bisogna essere per forza un “terza” forte per sfruttare pienamente le (grandi) potenzialità di questo telaio. Il quarta categoria-NC con buone doti tecniche può veramente divertirsi. Ecco, divertirsi è forse la parola giusta, la DR 98 è così pastosa che nessuna soluzione è preclusa: back radenti, morbidi drop shot, lob sulle righe, volate in contropiede, niente è impossibile, come recitava una vecchia pubblicità..

Forse in torneo si tenderà ad eccedere con i ghirigori ma, signori miei, giocare con la DR 98 vi rimette sulla terra: è come mangiare un piccolo, delizioso, prelibato boccone. Se poi cercate ancora maggior potenza, rotazioni, solidità, insomma modernità, c’è sempre la versione EZONE DR 100

 

La corda ideale

Il multifilo aiuta in fase di spinta ed esalta la sensibilità: per chi ama fare di tutto, è una manna. Il picchiatore puro può sempre optare per un monofìilo o, ancor meglio, un multimono, ma a patto di cambiare spesso. Il problema dell’ibrido è sempre quello: in quanto tempo la corda rigida si mangia quella morbida?

 

Test in laboratorio

Lunghezza tradizionale, ovale da 98 pollici quadrati, ma soprattutto un profilo stretto, che raggiunge i 19,5 millimetri: è qui che si sente la differenza. I dieci grammi in più delle solite “3000” fanno solo bene a spinta, rotazioni e profondità, con uno schema di incordatura classico da 16 x 19, una rigidità non eccessiva, un gradi di inerzia (quindi di attitudine alla spinta) buono e un bilanciamento a 32,2 cm che forse è il segreto per far tutto con buona riuscita.

 

Test in campo

Roberto, 46 anni, classifica 4.1

Dopo anni di Pro Staff e Prestige, ero finalmente passato alle profilate: troppo difficile giocare con quei telai ormai. Certo mi mancavano certe sensazioni, come quelle del back con la palla che si ferma sulle corde e schizza via, ma che ci vuoi fare, mi dicevo. La DR98 mi ha rimesso al mondo (tennistico): ne compro 8 e ci gioco finché campo.

 

Silvio, 52 anni, classifica 3.5

Mi schifano perché sono un pallettaro ma come devo giocare in tornei contro i ventenni, ditemi voi? Ero un po’ resistente a provare una racchetta così moderna rispetto alle mie vecchie Volkl, ma sono rimasto piacevolmente colpito. In difesa rimanda alla grande e piazzo il lob dove voglio. Certo, i buchi per terra non li faccio, ma non li facevo nemmeno a 20 anni.

 

Lorenzo, 34 anni, classifica 3.4

Io sono un bruto, prendo la mia profilata e vi spacco in due. Destra, sinistra, top e rovescione, la palla deve uscire carica e veloce. In più sono pigro e un po’ cicciottello, non gioco da fermo ma preferisco far correre che correre. Per questo la mia Wilson Burn è la compagna ideale. La DR 98 l’ho provata per fare un favore. Però, mica male, dopo dieci minuti di adattamento partivano missili su missili e soprattutto, non rischiavo mai di andare sui teli come quando sono in cattiva giornata. Ci penso su, anche se la spinta è godibile ma non abbastanza cattiva. Forse la DR 100

 

Anja, 20 anni, classifica 2.5

Ci gioca la mia eroina e conterranea Ana Ivanovic, non potevo resistere. Bella, cattiva il giusto, molto precisa. Però a lungo andare mi stanca un pochino di più delle mia Pure Drive: se non dovessi giocare tornei tutte le settimane sicuramente ci penserei, al momento provo ma non cambio.

 

Ugo, 55 anni, classifica NC

Come è “legnosa” ho commentato, ma in senso buono, nel senso che mi dà delle sensazioni che non provavo dai tempi della Maxply, elastica e nel contempo pastosa, le palle sembrano quasi sgonfiarsi quando colpisco. Bella leggera poi, non sembra pesi 325 grammi con le corde. Mi metto a rete e li uccido di “smorze”.