IL TEST – La nuova DR100 è una gran racchetta, molto universale, che permette di picchiare con buona rotazione, ottima sicurezza e adeguato comfort. Sarà una bestseller del mercato.
Di Lorenzo Cazzaniga – 14 ottobre 2015
La Scheda
YONEX EZONE DR 100
Lunghezza 68,5 cm
Profilo 23-26-22 mm costante
Ovale 100 pollici
Peso 314 gr
Bilanciamento 33 cm
Inerzia 326
Rigidità 69
Schema incordatura 16×19
A chi la consigliamo
Al giocatore che vuole una gran bella racchetta, con la quale si può fare di tutto. E’ solida ma si spinge bene con lo spin, con buon controllo, si tocca bene e il comfort è assoluto. Trovar difetti è complicato. Potrebbe, per qualcuno non esserci feeling, perché può sempre accadere con qualsiasi attrezzo. Ma non sarebbe colpa della racchetta.
Giudizio finale
Una racchetta (anzi, una coppia di racchette se includiamo anche la DR98 di cui trovate il test qui a fianco) che diventerà una bestseller per l’universalità delle sue caratteristiche. Ci fai tutto e ci fai tutto bene. L’impatto è solido ma confortevole, la botta piatta esce rapida ma il top spin gira che è una meraviglia, profondo e pesante, si tocca più che discretamente e perdona quel che deve. Certo, quando senti 300grammi-100 pollici, il paragone con la regina di questo mercato da un decennio, cioè la Babolat Pure Drive, vien spontaneo: la DR100 è più solida, la Pure Drive (vecchio modello) più facile), la Pure Drive (nuovo modello) molto simile. Ecco, forse la DR100 richiede un filo più di “braccio”, cioè di spinta e garantisce maggior controllo; viceversa per la Pure Drive (soprattutto il vecchio modello o la versione Play). Ma son sfumature: se volete pestare dal fondo, con buoni compromessi tra potenza e controllo, botta piatta e spin e adeguato comfort di gioco, avete trovato il vostro telaio.
La corda ideale
L’agonista si mette sopra il classico monofilo a tensioni basse o multimono per preservare il braccio. Chi può cambiare spesso, trova i compromessi ideale con l’ibrido stile Alu Power + budello, gli altri meglio che si affidino a corde più morbide, a multifilo che preservino il braccio ed esaltino le accelerazioni. Tensioni? Con monofilo anche 21-20kg, col multifilo si può salire anche di di 3-4 kg. Occhio, quando è necessario e utile, al pre-stretch.
Test in laboratorio
Lunghezza tradizionale, ovale e peso ormai classici: 100 pollici quadrati e 300 grammi non incordata, che diventano 314 con il PolyBreak della Gosen. Incordata, il bilanciamento diventa 33 centimetri, ideale compromesso (prendete la Wilson Burn: telaio stupendo, ma il bilanciamento un filo più spostato verso la testa alla lunga rischia di pesare sul non-agonista puro). Il profilo spazia dai 22 ai 26 centimetri della testa con un valore di inerzia, quindi di attitudine alla spinta, niente male: 326 punti (con 5 grammi a ore 2 e a ore q0 potete portarlo a 340-345, se il braccio regge). La rigidità sfiora i 70 punti che non son pochi ma rende molto stabile l’impatto e lo schema di incordatura da 16 x 19. Da sottolineare poi le tante tecnologie presenti: la Nanometric DR, un tipo di carbonio flessibile ed elastico, in grado di restituire ottima energia nei colpi; i fori passacorde che assorbono maggiormente le vibrazioni trasmesse nei colpi decentrati, il sistema Isometric di forma innovativa per allargare lo sweet spot e il Quake Shut Gel nell’impugnatura per un maggior assordimento delle vibrazioni.
Test in campo
Lorenzo, 43 anni, classifica 3.5
Trovo più facile far uscire la palla con rotazione dalla vecchia Pure Drive (appesantita leggermente in testa) ma la sensazione di solidità, potenza, spin e controllo di questa DR100 è sorprendente. L’adattamento è immediato, ci fai di tutto senza problemi, e il comfort è assoluto, per cui puoi pestare per tre e il braccio esce senza ghiaccio. Uno di quei telai che sono riusciti particolarmente bene.
Francesco, 26 anni, classifica 3.2
Bellissima! Feeling ottimale dal principio, si spinge alla grande sia con la botta piatta sia con il top. La solidità all’impatto consente notevole precisione e quando vieni a incassare è una sentenza, anche al volo. Non si tocca male e col servizio ci fai i buchi.
Flavio, 32 anni, classifica 4.1
Non riesco a dire qualcosa che non funzioni: picchia bene, prende le rotazioni, tocca bene, servi alla grande, i colpi decentrati cono ben assorbiti, il braccio non fa male… E che vuoi di più?
Corrado, 45 anni, classifica 3.5
Bella, colpisci pieno con buon controllo: io però che gioco solo piatto, back, volée e smorzate, godo soprattutto con la DR98.
Tiziano, 28 anni, classifica 3.1
Preferisco i modelli dal profilo più stretto oppure in versione Radical o Speed perché mi sembra di “sentire” meglio la palla sulle corde. Rispetto alle Babolat, con la DR100 il suono mi appare più tosto, pieno e quindi di godere di maggior controllo. Ma ancora non sono convinto al 100%.
Paola, 30 anni, classifica 4.1
Bella, si gioca facile, la palla esce senza difficoltà e soprattutto se ti appoggi al colpo dell’avversario impattando piatto, escono colpi rapidi e molto, molto precisi. Ottimo il comfort.
Francesco, 50 anni, classifica n.c.
Premesso che sotto i 110 pollici nemmeno le guardo, ho bisogno di una racchetta più facile: la mia tecnica è quella che è, se la racchetta non me la butta di là… addio!
Luca, 30 anni, classifica 2.4
Ci metterei dieci grammi verso la testa, oppure passerei direttamente alla 98 per avere più sensibilità al momento dell’impatto. Però trovare un 300 grammi-100 pollici che spinge con questo controllo è tutt’altro che facile.