La mitica Billie Jean King ci spiega perché gli atleti sbagliano a seguire così tanto i social media e le notizie che li riguardano. Perché bisogna concentrarsi sul presente e vedere tutto nella giusta prospettiva.  

I veri fuoriclasse, e intendo campioni nella vita e nello sport, sono spesso anche studiosi del gioco. Oggigiorno, con la rapida ascesa dei social network e di nuovi canali di comunicazione, sono sorpresa di quanti atleti siano interessati in quello che gli altri pensano di loro, quando invece dovrebbero concentrarsi su questioni ben più importanti. Quando avevo 11 anni, decisi che volevo diventare la miglior tennista del mondo, e ho dato tutta me stessa per raggiunge quell’obiettivo. Da giovane promessa, sognavo il giorno in cui sarei finita in prima pagina dell’inserto sportivo del Long Beach Telegram, il quotidiano della mia città natale. Ne avevo 15 quando è successo… ma ci ero finita perché persi 6-0 6-0, la peggior prestazione possibile per un tennista. Era distrutta, ma quando ne parlai con mio padre, non si capacitava di come potesse importarmene. Mi diceva: “Quella è la notizia di ieri e il tuo futuro parte oggi”Da Twitter, Snapchar e Facebook a tutti i blog e gli articoli online, troppi atleti sono interessati alle notizie che mio padre avrebbe chiamato “yesteday’s news”.

LA GIUSTA PROSPETTIVA

Lo sport è un gioco mentale ed emozionale e sono preoccupata che tanti giovani atleti perdono preziose energie per commentare una dichiarazione invece che prepararsi come si deve e migliorarsi. Fin dalla prima volta che il mio nome comparve sulla prima pagina delle notizie sportive, raramente ho letto o guardato una notizia che mi riguardava. Ho sempre cercato di essere concentrata sul presente, un atteggiamento che mi ha sempre accompagnato nella mia carriera di giocatrice, businesswoman e leader. Mi ha aiutato a vedere le cose nella giusta prospettiva, fatto che mi hanno insegnato per primi i miei genitori, generalmente con mio padre che si occupava delle faccende sportive e mia madre di quelle personali. La prospettiva è data da tutte le parole che usiamo per definire noi stessi e le nostre esperienze. Non si tratta di vittoria o sconfitta, ma di creare un’opportunità. E gli atleti non dovrebbero lasciare che siano le parole degli altri a definirli. Per quanto il tennis abbia rappresentato una gran parte della mia vita, non è stato tutta la mia vita. Ciò che mi motivava come tennista e che ancora oggi mi guida, è riuscire a vedere le situazioni nella giusta prospettiva, accentuando gli aspetti positivi e cercando di eliminare quelli negativi. Qualunque cosa facciamo, possiamo aumentare le nostre chance di successo assicurandoci di essere all’altezza delle aspettative e cercando nuove opportunità per crescere. Se riuscirete a vedere tutto nella giusta prospettiva, non sempre riuscirete a vincere, ma vi offrirete la possibilità di essere soddisfatti di quello che avete fatto. Ed è la vittoria che conta di più.

 

© The Players Tribune