Termina al secondo turno il WTA di ‘s-Hertogenbosch di Camila Giorgi. Sulla stessa erba che nel 2015 le ha consegnato l’unico titolo nel Tour, l’azzurra dimostra di poter battere Carina Witthoeft, ma due doppi falli di fila nel tie-break del primo set la condannano a una sconfitta molto dolorosa.Non si può non partire da quel 4-3 al tie-break del primo set, con Camila Giorgi che aveva appena strappato con una grande risposta di rovescio il primo mini-break. Poteva essere la svolta del suo match, invece è stata quella del match di Carina Witthoeft: meno potente, meno brillante e in senso assoluto anche meno forte, ma più concreta quando ce n’è stato bisogno, a prendersi i punti importanti o ad approfittare dei regali dell’azzurra. Come sul quel benedetto 4-3. Primo punto: doppio fallo numero otto. Secondo punto: doppio fallo numero nove e situazione completamente ribaltata. Poi ci sono stati altri tre punti e due errori, c’è stato anche un secondo set, ma il riassunto del 7-6 6-3 che ha regalato alla Witthoeft il primo quarto di finale in carriera sull’erba è tutto nella lì, in quei due doppi falli di fila nel momento cruciale del match. Papà Sergio ha sempre ripetuto che quello dei doppi falli non è un problema, perché sono la conseguenza di una tattica super aggressiva fondamentale per valorizzare le qualità della figlia. Viene qualche dubbio, ma i dettagli tecnici è meglio lasciarli ai tecnici, almeno fino a quando non sbattono contro l’evidenza. Se per provare ad ottenere due punti più facili, il rischio da correre è quello di regalarli entrambi, perdere un match giocato meglio e salutare al secondo turno quel WTA di ‘s-Hertogenbosch che nel 2015 ha regalato all’azzurra il primo e unico titolo WTA, vien da pensare che ci sia qualcosa da rivedere. Sull’erba, che grazie a rimbalzi bassi e scambi corti esalta le qualità dell’azzurra, certe sconfitte sono ancora più dolorose.
POTENZIALITÀ ENORMI, CONTINUITÀ ZERO
La Giorgi era stata bravissima a tenere in piedi il primo set in un undicesimo game da 15 minuti, 22 punti, cinque palle-break salvate e anche un “basta” rivolto al suo angolo, con papà Sergio e Daniele Capecchi, toscano numero 1.043 del ranking ATP, in Olanda nel ruolo di sparring. Quel piccolo sfogo, accompagnato da un gesto con la mano dopo il doppio fallo che aveva consegnato una nuova parità alla Witthoeft, sembrava aver scosso l’azzurra, che due punti dopo ha finalmente tenuto la battuta con un gran rovescio lungolinea a chiudere il game più lungo del match. Ma i due doppi falli nel tie-break hanno dato all’avversaria un vantaggio troppo importante. Ed è stato ancora un doppio fallo ad aprire il game decisivo del secondo set, l’ottavo, proseguito con tre errori di diritto che hanno consegnato alla Witthoeft il primo break del match, diventato quello decisivo pochi punti più in là. Cosa resta? L’ennesima sconfitta in un match che si poteva vincere, in un torneo nel quale era logico riporre grandi speranze, magari per centrare (almeno) la seconda semifinale dell’anno e risalire nel ranking. La tedesca le aveva fatto un bel regalo eliminando Coco Vandeweghe, vincitrice per due volte sui prati di Rosmalen, ma anche stavolta la chance è sfumata, con un copione che (purtroppo) stenta a cambiare. Le potenzialità restano enormi, l’exploit – specie sull’erba – è sempre dietro l’angolo, ma l’assenza di continuità cancella rapidamente entrambe le cose. E, ammesso che non la superino da dietro, il torneo olandese servirà all’azzurra giusto per rientrare fra le prime 100 giocatrici del mondo. Magra consolazione.

WTA INTERNATIONAL 'S-HERTOGENBOSCH – Secondo turno
Carina Witthoeft (GER) b. Camila Giorgi (ITA) 7-6 6-3