Decima vittoria consecutiva per la recente campionessa dello Us Open, che nella semifinale del Premier di Tokyo lascia appena cinque game a Camila Giorgi, confermando di non essere affatto sazia. Gioca a un livello superiore e chiude in 71 minuti: domenica sfida la Pliskova per il titolo. Per l'azzurra comunque un ottimo torneo: salirà al n.30 WTA.Il modo in cui ha vinto la finale dello Us Open, superando il suo modello Serena Williams e anche le sceneggiate della statunitense, aveva già dato indicazioni piuttosto precise sulle qualità di Naomi Osaka. Ma il modo in cui si è ripresentata nel Tour sembra accrescerle ancora di più: dopo il trionfo nella Grande Mela è stata inondata da un mare di popolarità, interviste, eventi, richieste, soldi e chi più ne ha più ne metta, eppure non ha smarrito affatto la lucidità. Anzi, la giapponese di padre haitiano è ripartita immediatamente in quarta, e ad appena quindici giorni dalla finale di New York potrà andare subito a caccia di un nuovo titolo a Tokyo, dove ha conquistato tre incontri in tre set, l’ultimo lasciando appena cinque game a una pur buona Camila Giorgi, sconfitta per 6-2 6-3. Alla terza semifinale in carriera in un Premier l’azzurra ha provato a fare il suo, ma il campo veloce della Arena Tachikawa ha detto che la rivale è superiore, ancor di più in un momento in cui le sta funzionando davvero tutto. Camila ha tenuto botta sono nelle fasi iniziali dei sei, poi un break nel quinto game di entrambi li ha indirizzati a favore dell’avversaria, bravissima a non dare mai una singola possibilità all’azzurra. I numeri sono quelli del match perfetto: ha servito nove ace, non ha concesso una sola palla-break, ha smarrito appena otto punti in altrettanti turni di servizio e le sono bastati appena 71 minuti per conquistare la sua quinta finale WTA in carriera, la seconda a Tokyo dopo quella del 2016, persa contro Caroline Wozniacki. Ma quella era una Osaka alle prime armi, che si affacciava nel circuito, mentre questa è numero 7 del mondo, ha prenotato un posto alle WTA Finals e non è affatto sazia.CAMILA SALE AL N.30 WTA
“Credo – ha detto la giapponese nell’intervista post match – che oggi il mio servizio mi abbia aiutato a evitare più di una difficoltà. La mia avversaria ha giocato bene, e io ho servito molto bene. Volevo tanto arrivare in finale”. In tre partite la Osaka non ha ceduto nemmeno un set, dominando spesso e volentieri, segno che il titolo a New York non è affatto arrivato per caso, e può davvero essere solo l’inizio della carrier da favola che gli scout delle grandi aziende – Adidas in primis – hanno individuato per lei. Curiosamente, in finale se la vedrà invece con una giocatrice che un set l’ha lasciato per strada in ogni incontro, Karolina Pliskova. La ceca l’ha spuntata per 6-2 4-6 6-3 su Donna Vekic, negandole la finale ma soprattutto negandole la possibilità di entrare fra le prime 30 del mondo, e togliere alla Giorgi il traguardo appena (ri)conquistato. Per l’azzurra sarebbe stata una beffa doppia, visto che già ieri Maria Sakkari le ha negato il best ranking di n.29, conquistato virtualmente solo per un paio d’ore, prima che la greca si guadagnasse la semifinale a Seoul e si riportasse davanti all’azzurra. Ma poco cambia, perché con zero punti da difendere da qui a fine anno il best ranking è comunque (quasi) cosa fatta. Per Camila ciò che conta di più è aver trovato un altro risultato importante, al quale provare a dar seguito nel finale di stagione. Restano ancora 3-4 tornei, per confermarsi ad alti livelli prima di fermarsi per l’off-season, nella quale prepararsi a dovere in vista del 2019. A 28 anni potrebbe essere la stagione della verità.
WTA PREMIER TOKYO – Semifinali
Naomi Osaka (JPN) b. Camila Giorgi (ITA) 6-2 6-3
Karolina Pliskova (CZE) b. Donna Vekic (CRO) 6-2 4-6 6-3
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