Fino ai 14 anni Johanna Konta ha vissuto a Sydney, e oggi la città australiana segna un altro momento importante nella sua vita. Ha dominato la Radwanska con un match splendido, conquistando il secondo titolo in carriera, e volerà a Melbourne col pieno di fiducia. Dovrà difendere la semifinale, ma non ha paura: “mi sento più forte del 2016”.Il passaporto di Johanna Konta, dal 2012, ha stampata sopra la scritta United Kingdom. Ma la britannica non dimentica le sue origini. È nata a Sydney da genitori ungheresi e ha vissuto lì fino a 14 anni, giocando anche per il Paese fino al 2012. Poi ha detto addio al passato e aperto al presente, che l’ha vista arrivare di prepotenza fra le prime 10 del mondo. Qualcuno in Australia ha storto il naso, e sarà ancora più dispiaciuto dopo averla vista conquistare proprio a Sydney il suo secondo titolo in carriera, dopo una finale dominata contro una Agnieszka Radwanska relegata a comparsa. La scorsa settimana a Shenzhen erano state sbattute fuori entrambi da una grande Katerina Siniakova, mentre nel Nuovo Galles del Sud – in un torneo dall’inedito finale al venerdì – il titolo se lo sono giocate l’una contro l’altra. Ma la polacca ha trovato poco spazio: la finale è stata uno show della Konta, che si è presa la rivincita dei due precedenti giocando col piede sull’acceleratore dal primo all’ultimo punto. In tutto il match ha concesso solamente una palla-break (salvata), è volata 6-4 5-2 e ha chiuso col suo settimo ace, mostrando grandi condizioni di forma e lasciando subito ottime indicazioni al nuovo coach Wim Fissette.“Sono veramente felice per il match di oggi – ha detto la britannica in conferenza stampa – e soddisfatta per il buon numero di incontri che sono riuscita a disputare nel corso della settimana. La vedo come una ricompensa per il duro lavoro invernale. Quando penso a me stessa non guardo la mia posizione in classifica o i tornei che ho vinto, ma al tanto lavoro che faccio ogni giorno. Penso di essere più matura e più resiliente rispetto a dodici mesi fa”. “Non pensavo che potesse tenere questo livello per l’intero incontro”, l’omaggio della Radwanska. “Evidentemente era il suo giorno: non ricordo qualcuno giocare a questo livello con tale continuità. Per questo, non posso essere dispiaciuta con me stessa. Ho comunque giocato meglio rispetto a ieri, e la mia resta una grande settimana”. Il livello mostrato dalla Konta la pone di diritto fra le giocatrici da tenere d’occhio all’Australian Open, dove dodici mesi fa ha raggiunto il suo primo risultato di spessore, arrivando fino in semifinale. Ha un discreto tabellone, anche se per ripetere il risultato del 2016 dovrebbe battere Serena Williams ai quarti, e già il secondo turno contro la giapponese Naomi Osaka può nascondere qualche insidia. Specialmente dopo una settimana di fatiche.
WTA PREMIER SYDNEY – Finale
Johanna Konta (GBR) b. Agnieszka Radwanska (POL) 6-4 6-2
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