Primo titolo in un Mandatory per Johanna Konta: la britannica gioca una splendida finale a Miami, batte la Wozniacki in due set e continua la sua crescita. Due anni fa giocava ancora a livello ITF, mentre ora festeggia il best ranking al numero 7 WTA. E può salire ancora. Nel frattempo è n.2 della Race: nel 2016 la Kuznetsova le soffiò il posto per le WTA Finals quando era già a Singapore, stavolta dovrebbe andare diversamente.

ATP Masters 100 Miami – Il tabellone
WTA Premier Mandatory Miami – Il tabellone
No Andy Murray? No problem. Nel circus del tennis internazionale l’Union Jack sventola comunque, anche se il numero del ranking maschile è fermo ai box con un gomito in fiamme, e poco importa se a far suonare le note di God Save di Queen è una ragazza nata a Sydney, per di più da genitori ungheresi. Johanna Konta ha scelto di giocare per la Gran Bretagna, regalando al Regno Unito una delle tenniste più forti nella storia del paese, e soprattutto una carriera ancora tutta da scoprire, che continua a ritoccare il punto più alto. Fino a ieri era la semifinale all’Australian Open del 2016, vero turning point della sua carriera, mentre oggi è il successo al Miami Open, terzo titolo WTA (e secondo dell’anno dopo Sydney) a finire nella bacheca della britannica, ma primo Mandatory. Un successo di lusso, conquistato di forza e carisma contro una Caroline Wozniacki che continua a farsi vedere, continua a seminare, ma nell’immediato raccoglie ben poco. È arrivata in finale a Doha, e ha perso. È arrivata in finale a Dubai, e ha perso. E le è toccato lo stesso destino anche in Florida, dove ha completato il suo personalissimo poker di finali nei Mandatory. Sperava le andasse come a Indian Wells e Pechino, invece è finita come nel 2009 a Madrid, con un ko in due set, stavolta per 6-4 6-3. Ma “Caro” non ha grosse colpe: la Konta si è rivelata semplicemente più in palla, più affamata, forse semplicemente più forte a livello generale, malgrado abbia ancora tantissimo da dimostrare. Hanno meno di un anno di differenza, ma sembrano giocatrici di due generazioni diverse: la Wozniacki era già arrivata al numero uno del mondo nel 2010, prima di diventare protagonista di un saliscendi che finalmente la sta riportando su, mentre la Konta solamente due anni fa giocava ancora a livello ITF, senza che l’Australia avesse nulla o quasi di cui rammaricarsi per la sua scelta di rappresentare la Gran Bretagna. Invece ora la rimpiangono sempre di più.
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CHE MATCH DELLA KONTA!
Il torneo della Konta sembrava prossimo a finire nei quarti di finale contro Simona Halep, invece la rumena è crollata sul più bello, lei ha fatto la differenza al terzo set e ha preso la fiducia necessaria per completare il miglior torneo in carriera, aiutata da coach Wim Fissette. Lavorano insieme soltanto dallo scorso inverno, ma la loro intesa è splendida. L’ha dimostrato il coaching al termine di un primo set andato a strappi: 2-0 poi 2-2, 4-2 poi 4-4, quindi 6-4 grazie a due doppi falli della Wozniacki nel nono game e quattro punti di fila della Konta nel decimo, per risalire da 15-40. L’allenatore belga le ha dato ancor più sicurezze, invitandola a godersi il match, ed è quello che ha fatto nel secondo set. Si è fatta di nuovo recuperare un break di vantaggio, ma ha continuato imperterrita per la sua strada, mostrando ulteriori miglioramenti nella gestione del match e tenendo fede all’impostazione studiata prima dell’incontro. Insieme al coach aveva deciso di aggredire appena possibile, spingere su ogni palla e non dare alla Wozniacki la possibilità di allungare gli scambi. Ed è quello che ha fatto alla perfezione, anche più di quanto dica il punteggio finale, come dimostra il 33-8 nei colpi vincenti (oltre il quadruplo!), a fronte di una situazione quasi analoga (19-16) negli errori non forzati. La Wozniacki, come suo solito, ha provato a rimanerle attaccata il più possibile, lottando anche malgrado un fastidio al piede destro, che l’ha obbligata a chiedere l’intervento del fisioterapista sul 2-1 del secondo set, proprio quando aveva messo per la prima volta il naso avanti. Ma il vantaggio è durato giusto un paio di game in più: dal 2-3 la Konta ha ripreso a pressarla con decisione e ha finito per vincere quattro game di fila, mettendo il sigillo al suo trionfo con uno dei punti più belli del match: ha preso in mano lo scambio con la risposta, ha chiamato la rivale a rete con la smorzata e l’ha scavalcata col lob vincente. Meglio di così ci sono solo i 1.000 punti che la portano al numero 7 WTA (nuovo best ranking) e alla seconda posizione della Race to Singapore, appiccicata alla vetta della Pliskova. Di questo passo il posto alle WTA Finals stavolta non glielo fregherà nessuna collega, e di certo non dovrà attendere l'ultimo match dell'ultimo torneo per conoscere il proprio destino.

WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – Finale
Johanna Konta (GBR) b. Caroline Wozniacki (DAN) 6-4 6-3