È Johanna Konta la terza semifinalista del Mandatory di Miami: in un match ricco di errori, contro la Halep va a un passo dal KO nel secondo set, ma la rumena sciupa qualche chance di troppo, lei si rialza in tempo e fa la differenza nel parziale decisivo.È Johanna Konta la prima semifinalista della parte alta del tabellone del Miami Open. La britannica – per la prima volta tra le migliori quattro nel torneo della Florida – piazza una rimonta super ai danni di Simona Halep che ha servito per il match sul 6-3 5-4 e che ha sciupato un vantaggio di 5-3 nel tie-break, prima di crollare nel set decisivo e arrendersi 3-6 7-6 6-2. La partita, la cui qualità è stata ingentemente danneggiata dalla spropositata cifra di 68 errori gratuiti complessivi, gira romanticamente attorno a una demi-volée strepitosa di Konta che non permette ad Halep di arrivare al (duplice) matchpoint nel decimo gioco del secondo set. Nella frazione decisiva, invece, la rumena è vittima di se stessa e di una fiducia ridotta ai minimi. L’epilogo è perfettamente rappresentato dai cinque giochi consecutivi intascati con agio dalla britannica.
HALEP IN CONTROLLO
È un unico break a fungere da spartiacque e decidere il primo set, quello più che artigliato da Halep, autoinflitto da Konta che si condanna nel quarto game con due doppi falli. La rumena sembra più attenta, centrata e meno fallosa, ma concede la chance per rientrare sul 4-2 in un game dove il dritto fa e disfa: con tre errori consegna la palla break alla britannica e con un vincente si toglie dai guai fino ad arrampicarsi sul 5-2 che diventa 6-3 al termine dell’ennesimo turno di servizio autoritario del set.BRUTTO SECONDO SET
La sinfonia muta – prevedibilmente – nella seconda frazione: Konta finalmente alza il livello del suo tennis, ma la sua fuga è tanto rapida quanto estemporanea: la numero 11 del mondo vola in un amen sul 3-0 e a due chance per allungare sul 4-0, le manca, e permette alla Halep di ricucire l’intero svantaggio con un parziale di 10-2 ritrovandosi a un passo dal doppio break con l’ipoteca sul set al 3-3. Da questo momento in poi il livello del match collassa, straziato da una serie di errori da una parte e dall’altra. In tale lotta a chi limita i gratuiti, Halep riesce ad assestare una nuova spallata guadagnandosi l’opportunità di servire per il match sul 5-4. Chiamata a capitalizzare, tuttavia, la rumena crolla in un game pessimo, il peggiore della sua partita: due doppi falli ed errori marchiani in serie col dritto consentono alla Konta di piazzare il controbreak. C’è in particolare un punto che, col senno poi, può essere assurgere al ruolo di sliding door di giornata: sul 5-4 30-15 tutto in favore di Halep, Konta scende a rete in sostanziale disarmo ma riesce a trovare una demi-volée pazzesca che evita un prevedibile 40-15 – e quindi due matchpoint – per la numero 5 del mondo. Dopo quel punto la britannica fallisce due palle break, ma fa centro alla terza. Si approda al tie-break che si rivela emblema del set disputato: su 16 punti giocati, soltanto cinque volte viene difeso il servizio e, ancor meno, sono invece i punti vincenti. I rimpianti di Simona, trascinati dal decimo game, riemergono al tie-break dove era salita sul 5-3 prima di subire tre punti consecutivi. La rumena non riesce mai a trovare il matchpoint, ma cancella due setpoint alla rivale fallendo però alla terza occasione quando col ventiquattresimo errore del suo set si arrende al 9-7.
MANCANZA DI FIDUCIA
In una partita giocata sostanzialmente molto male da entrambe, a marcare la differenza nel terzo set è – come spesso accade, specie nel femminile – la fiducia nel serbatoio. Konta ne ha di più, manca quattro palle break nel game d’apertura, ma dal 2-1 in favore della rumena ingrana le marce alte e non si volta più indietro con un filotto lungo cinque giochi che le consegna una vittoria agevole nel set.
WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – Quarti di finale
Johanna Konta (GBR) b. Simona Halep (ROU) 3-6 7-6 6-2
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