Karolina Pliskova manca l’appuntamento con la finale anche a Miami: contro la Wozniacki va avanti di un set, poi crolla fisicamente e inizia a commettere una valanga di errori, spianando la strada alla danese. Per “Caro” è la terza finale negli ultimi quattro tornei. Riuscirà finalmente a vincerne una?Doveva arrivare in fondo all’Australian Open, e non ci è riuscita. Era la favorita per il titolo a Indian Wells, e ha perso in semifinale. Era la favorita per il titolo a Miami, e non ce l’ha fatta di nuovo, arrendendosi ancora a un passo dalla finale. Sono tutti (o tanti) concordi sul fatto che presto Karolina Pliskova riuscirà a conquistare uno Slam, e la vetta della classifica mondiale sembra solo attenderla. Tuttavia, per il momento c’è ancora qualcosina da sistemare. La costanza c’è, i picchi di rendimento anche, ma ci sono pure dei “bassi” che dovrà imparare a limitare il più possibile, come quelli che le sono costati il KO contro Caroline Wozniacki nella semifinale del Miami Open. Sul Centrale è finita 5-7 6-1 6-1, con un evidente calo fisico iniziato nel primo set e poi diventato via via più concreto fra secondo e terzo. Viste le caratteristiche delle due giocatrici sarebbe fin troppo facile dire che la difesa della Wozniacki ha avuto la meglio sulla potenza della Pliskova, ma la realtà è un'altra: la differenza l’ha fatta soprattutto la condizione atletica, un’altra delle più grandi armi della Wozniacki. La danese non ruberà l’occhio, non avrà un tennis che emoziona, ma in qualche modo al numero uno del mondo la danese c’è arrivata, perché è una giocatrice concreta. Ha attraversato qualche periodo negativo, ha perso un sacco di incontri che doveva vincere e magari (o probabilmente) non la vedremo mai più né in vetta né in lotta per un titolo Slam, ma la sua stagione 2017 sta diventando via via sempre più interessante. È arrivata in finale a Doha, perdendo proprio dalla Pliskova, poi ha fatto lo stesso a Dubai e ora ecco il tris, col sogno che finalmente tocchi a lei alzare al cielo il trofeo più importante.LA PLISKOVA PRIMA DOMINA, POI VA IN TILT
L’incontro odierno si può tranquillamente dividere in due parti ben distinte: la prima, con la Pliskova capace di applicare i suoi schemi e volare senza difficoltà fino al 4-2 e servizio, in totale controllo; e la seconda, iniziata prima di quanto lasci immaginare il punteggio. La ceca è riuscita comunque a vincere il primo set, ma il fatto che si sia complicata terribilmente la vita (arrivando a dover annullare tre set-point sul 5-4) ha mostrato alla Wozniacki che qualche possibilità c’era, bastava aver pazienza. Così la danese non si è lasciata andare dopo il set sfumato (anche se ha qualche colpa solo sull’ultimo set-point: diritto in rete), ed è partita fortissimo nel secondo, dando il via a un nuovo incontro. Di colpo, la Pliskova ha perso tutte le sue sicurezze. Non ha più ottenuto punti diretti col servizio, non ha quasi più colpito vincenti e ha iniziato a commettere errori su errori, ben 46 al termine del match. Nemmeno una serie di consulti col coach David Kotyza le sono serviti: ha perso un po’ di rapidità negli spostamenti e il suo motore è andato completamente in tilt, senza che la Wozniacki dovesse nemmeno fare chissà cosa. La faccia della Pliskova nel terzo set era tutta un programma: semplicemente non sapeva più che fare per smettere di litigare col proprio tennis. Sbagliava di diritto, sbagliava di rovescio, commetteva doppi falli: un calo preoccupante che la Wozniacki ha raccolto senza farsi pregare, ottenendo il quarto successo in cinque incontri contro la Pliskova e conquistando la prima finale a Miami. Non sarà favorita né contro Venus Williams né contro Johanna Konta, ma dopo due finali perse una vittoria se la merita eccome.
WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – Semifinale
Caroline Wozniacki (DAN) b. Karolina Pliskova (CZE) 5-7 6-1 6-1
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