Quindicesima vittoria del 2017 per Karolina Pliskova, che a Doha agguanta il secondo titolo stagionale dopo quello di Brisbane. Contro la Wozniacki aveva perso tre volte su tre, ma il salto di qualità compiuto lo scorso anno ha reso la finale una passeggiata. Al momento è lei la prima inseguitrice della Williams, e se tenesse questo rendimento ancora a lungo…
Vien da chiedersi come sarebbe andata all’Australian Open, se solo la favola di Mirjana Lucic-Baroni (e qualche fastidio fisico) non l’avessero obbligata a salutare il torneo ai quarti, perché la Karolina Pliskova formato 2017 pare avere sul serio una marcia in più di chiunque altra. O almeno di tutte eccetto Serena Williams, che proprio a Melbourne è tornata a prendersi la sua corona preferita. Dietro alla statunitense, fra le umane, in mezzo a una Muguruza che stenta a decollare e una Kerber lontana da quella vista nei dodici mesi scorsi, la vera numero due di questo inizio di stagione è la ceca: titolo a Brisbane, doppietta in Fed Cup contro la Spagna e nuovo titolo al WTA Premier di Doha, malgrado abbia messo piede in Qatar solamente nel pomeriggio di lunedì, proprio a causa dell’impegno felice con la nazionale. La pioggia ha scombussolato i piani degli organizzatori e obbligato le giocatrici a lunghe attese, ma nemmeno un venerdì da full immersion è bastato a fermare la Pliskova. Le è toccato scendere in campo due volte, la seconda contro una Dominika Cibulkova che invece aveva superato i quarti di finale già al giovedì, e aveva pure saltato la Fed Cup proprio in ottica tornei individuali. Ma la ceca non ha fatto una piega: l’ha domata in tre set siglando il suo nuovo record di ace (21) e ha messo una decisa ipoteca sul successo finale, conquistato all’indomani contro Caroline Wozniacki. Nei tre precedenti aveva sempre vinto la danese, ma l’ultimo si è giocato nel 2014, quando la Pliskova era ancora una delle tante che promettevano di arrivare. Quella odierna invece è arrivata e pronta a salire sempre più in alto. La difesa della Wozniacki non è più un problema, come il dover colpire qualche palla in più, e un 6-3 6-4 condotto dall’inizio alla fine lo dimostra pienamente.IL N.1? DI QUESTO PASSO CI PUÒ PENSARE
Come ha ammesso lei stessa nel corso della settimana, gli spostamenti restano il suo più grosso problema, ma sta migliorando e l’arrivo del nuovo coach David Kotyza sembra averla resa ancora più pericolosa. E poi si sa, quando arrivano successi su successi diventa tutto più facile. Nel 2017 nessuno ha vinto quanto lei, 15 match su 16, forieri di una fiducia ben visibile nella sicurezza con cui va in campo. Contro la Wozniacki ha infilato subito un break via l’altro scappando rapidamente sul 4-0: un vantaggio sufficiente per permettersi di perdere un turno di battuta, poi rimasto l’unico del match. E nel secondo set il servizio l’ha aiutata a far gara di testa, e anche a dare ben poca importanza a qualche game di risposta scivolato via un po’ troppo velocemente. Le è bastato concentrarsi a dovere sull’ultimo, nel decimo game: ha accelerato, la rivale non si è fatta trovare pronta e il match è finito lì, dopo poco meno di 80 minuti. “Battere giocatrici come Cibulkova e Wozniacki, contro le quali non avevo mai vinto prima, è qualcosa di speciale”, ha detto la vincitrice, come al solito senza scomporsi troppo. “Questa settimana – ha aggiunto – ho dato il massimo e sono molto felice delle mie vittorie. Penso di aver iniziato l’anno veramente alla grande, ed è un aspetto sempre importante”. Lo sarà ancora di più confermare questo rendimento nei prossimi mesi, specialmente se Serena Williams dovesse giocare pochissimi tornei come nella passata stagione. Se è riuscita a scavalcarla Angelique Kerber può farcela anche lei. Anche se vincere due Slam non è proprio una passeggiata, e la Williams ha mostrato di avere ancora tanta voglia di dominare.
WTA PREMIER DOHA – Finale
Karolina Pliskova (CZE) b. Caroline Wozniacki (DAN) 6-3 6-4
GLI HIGHLIGHTS DELLA FINALE PLISKOVA-WOZNIACKI
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