A Madrid l’azzurra assapora una vittoria di spessore contro Simona Halep, giocando alla grande per un set e mezzo, ma si spegne sul più bello e cede al tie-break del terzo. La sconfitta fa male ma le indicazioni sono (finalmente) positive. Si è visto il suo miglior tennis, alla vigilia di quegli Internazionali dove ha sempre fatto fatica.Coraggio e… diritto. La ricetta di Francesco Cinà, svelata a Roberta Vinci in uno dei soliti coaching-show del tecnico palermitano, ha restituito agli appassionati italiani lampi della miglior Roberta Vinci, quella capace di negare il Grande Slam a Serena Williams e arrampicarsi fino alla settima posizione della classifica WTA, ma non è bastata per consegnare alla numero uno azzurra quella vittoria contro una top-10 che le manca dal suo magnifico 2015. È la dura legge del tennis: non basta giocare meglio, a vincere è chi conquista l’ultimo punto. E stavolta, insieme alla qualificazione per il terzo turno del Mutua Madrid Open, il quindici decisivo se l’è preso la campionessa uscente Simona Halep, capace di sconfiggere la paura con un 6-3 2-6 7-6 che nasconde un po’ il grande tennis mostrato dalla Vinci, di nuovo competitiva ad altissimi livelli. Si era intravisto qualcosa a Stoccarda contro la Sharapova, è arrivato il replay al primo turno madrileno contro Daria Kasatkina e oggi c’è stata la conferma, in un duello svoltato a metà del secondo set, insieme ai preziosissimi consigli di Cinà. Il coach ha saputo toccare le corde giuste, invitando Robertina a giocare un tennis più aggressivo, a cercare la giusta posizione in campo e mettere più pressione all’avversaria, e dagli spalti del Manolo Santana ne ha ammirato una versione che non si vedeva da un po’. Rovescio e volèe non mancano mai, ma se il servizio non fa scherzi e il diritto funziona come si deve, tutto diventa più facile. L’azzurra l’ha dimostrato cancellando il primo set e volando fino al 6-2 5-2, con un livello di gioco tale da annullare la numero 8 del mondo, con un mix di qualità, sicurezza e facilità.SEGNALI POSITIVI, VERSO ROMA
Roberta muoveva il gioco col solito slice e poi entrava a far male col diritto, ma in un periodo in cui vittorie e fiducia latitano, è bastato poco per rimettere tutto in discussione. La Halep ha dato i primi segnali di risveglio accorciando sul 3-5, poi ha recuperato il break e polverizzato le sicurezze della Vinci, apparsa addirittura scoraggiata al successivo cambio di campo. Era comunque in vantaggio nel punteggio, ma si è capito subito che ormai qualcosa era andato in frantumi. L’azzurra è riuscita comunque a reagire e conquistare il tie-break, ma di chance di vittoria non ce ne sono state più. Dall’1-0 ha perso sei punti di fila, commettendo numerosi errori proprio con quel diritto che prima funzionava a meraviglia, e ha finito per lasciare il campo con tanta amarezza, per l’impresa sfiorata e pure per il tabellone che si sarebbe trovata a disposizione, con la sola Stosur (prossima avversaria della Halep) fra le teste di serie. Tuttavia, visto quanto (poco) la Vinci ha raccolto in questa prima metà di stagione, lottando con un tennis non sempre soddisfacente e un tendine maledetto che a intermittenza continua a darle fastidio, la pugliese lascia Madrid con tante indicazioni positive. Il livello di gioco è finalmente in crescita, nel momento perfetto per provare ad andare a prendersi quel bel risultato agli Internazionali d’Italia che le è sempre mancato. In diciotto partecipazioni, fra main draw e qualificazioni, ha raggiunto solamente una volta gli ottavi di finale. Un po’ poco per la quarta migliore giocatrice italiana di tutti i tempi.
MUTUA MADRID OPEN – Secondo turno
Simona Halep (ROU) b. Roberta Vinci (ITA) 6-3 2-6 7-6
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