di Daniele Rossi – Foto Getty Images
Il 2009 sta volgendo al termine e la stagione tennistica, per quanto riguarda le donne, ha già emesso i suoi verdetti. Vediamo come si sono comportate le protagoniste del circuito femminile, tra conferme, sorprese e delusioni.
LE CONFERME:
SERENA WILLIAMS – VOTO 9
Australian Open, Wimbledon, semifinale agli Us Open, quarti al Roland Garros e vittoria al Masters. Basterebbe elencare i titoli di Serena per far capire la superiorità dell’americana. E’ la più forte e lo ha ribadito a Doha, dove ha vinto con facilità quasi imbarazzante; ma a far la differenza è anche il coraggio e la mentalità vincente che la contraddistingue. Nei momenti importanti Serena non si impaurisce, non le trema il braccio o si mette a piangere; no Serena spinge e si va a cercare il punto. Ed è questo, più che la sua potenza e o il suo servizio, a far la differenza sulle altre ragazzine spaurite del circuito. In più, è l’unico vero personaggio del tour femminile, nel bene o nel male, sia per le battute contro la Safina in conferenza stampa o per la sceneggiata delirante agli Us Open, o ancora per la farsa della presenza in Fed Cup. A 27 anni si trova con 11 titoli dello Slam e senza avversarie, non si può proprio biasimarla se gioca seriamente 4 o 5 tornei all’anno. I ritorni di Clijsters, Henin e Sharapova saranno di stimolo anche per lei.
VERA ZVONAREVA – VOTO 6,5
Non ha fatto nulla di particolarmente eclatante “lacrima” Zvonareva quest’anno, ma nonostante una lunga inattività, è riuscita a confermarsi nelle top 10 e a portare a casa un signor torneo come Indian Wells, battendo in serie Wozniacki, Azarenka e Ivanovic. Le crisi isteriche con gli anni sembrano diminuite e i risultati ne stanno giovando, come dimostra anche la semifinale agli Australian Open. Ha 25 anni, ma è ad alti livelli da una vita e nonostante il grande ricambio di questi ultimi tempi, Vera ha resistito ed è ancora lì. La vittoria di uno Slam sembra fuori portata per lei, ma potrà togliersi ancora delle soddisfazioni.
MARIA SHARAPOVA – VOTO 7
La conferma sta nel fatto che Maria è rimasta una signora giocatrice, che non ha perso un grammo della sua cattiveria e determinazione e che soprattutto è ancora affamata di vittorie, come ha dimostrato la finale di Toronto e la vittoria di Tokyo. Finisce l’anno da numero 14 e considerando che il suo primo torneo lo ha giocato a maggio, non è poco. Se a New York non avesse incocciato nella stellina Oudin e in una sconcertante sequela di doppi falli, chissà dove sarebbe arrivata. L’ infortunio alla spalla poteva essere un’ottima scusa per darsi alla bella vita, tra sfilate, pubblicità e servizi fotografici, e invece Masha ha deciso di tornare e rimettersi in gioco. Brava.
FRANCESCA SCHIAVONE – VOTO 7,5
Perché Francesca non è una sorpresa, ma una piacevolissima conferma. Da disastroso, fino ai clamorosi quarti a Wimbledon, il 2009 da “autogestita”, si trasforma in un trionfo, il cui apice è la vittoria al torneo di Mosca, il più ricco mai vinto da una giocatrice italiana. La “Leonessa” è tra le top 50 dal 2001 e quest’anno chiude da numero 17. E’ una delle veterane del circuito e forse a 29 anni ha raggiunto lo zenit della forma psico-fisica; non è da escludere qualche altra vittoria di prestigio in un prossimo futuro, visto che ha ormai superato il “blocco” finali (10 sconfitte su 12 in carriera). Forza Francesca.
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LE SORPRESE
KIM CLIJSTERS – VOTO 10
La vittoria di New York si commenta da sola. Dopo 2 anni passati a far la mamma, Kim decide di tornare e impartisce una severa lezione a tutte, comprese le Williams. E’ lei che è un fenomeno o è il circuito Wta a essere scadente? Probabilmente la verità sta nel mezzo, ma fatto sta che il suo trionfo agli Us Open, sebbene non sia una totale sorpresa, sia da annoverare sicuramente tra le più belle imprese nella storia del tennis. Il ritorno dell’amica-nemica Henin sarà un ulteriore pungolo a vincere e migliorarsi ancora. Da sottolineare anche un atteggiamento in campo sempre sereno e rilassato, a far da contraltare alle sue colleghe, sempre sull’orlo di una crisi di nervi.
SVETLANA KUTZNETSOVA – VOTO 8,5
Aveva solo 21 anni, quando nel 2004 vinceva il suo primo Slam a Flushing Meadows e batteva in finale la connazionale Dementieva. Sembrava la nascita di una stella e invece Sveta si è persa, non riuscendo più a trovare quel livello di gioco, travolta anche da giocatrici più forti di lei. In pochi, se non nessuno, avrebbero scommesso al ritorno ad una vittoria così prestigiosa, come quella al Roland Garros. E invece Svetlana conquista Parigi, dopo aver battuto Serena Williams ai quarti, la Stosur in semi e la tremebonda Safina all’atto conclusivo. Una sorpesa a tutti gli effetti, visto anche che partiva con la testa di serie numero 7. Nel resto dell’anno vivacchia su questa vittoria, uscendo praticamente subito in tutti i tornei giocati. Poi piazza un’altra stoccata vincente a Pechino e chiude l’anno da terza in classifica. Chapeau per Sveta.
CAROLINE WOZNIACKI – VOTO 8
Che avesse un brillante futuro davanti a sé, era chiaro a tutti, ma un miglioramento così repentino in pochi se lo sarebbero aspettato. La nuova Martina Hingis termina il 2009 da quarta in classifica, dopo averlo inziato otto gradini più in basso. Vittorie a Ponte Vedra, Eastbourne e New Haven, sconfitta in finale a Charleston, Madrid, Bastad e ovviamente Us Open. Da notare come i tre tornei vinti, sebbene di seconda fascia, si giochino su tre superfici diverse (nell’ordine terra, erba e cemento), a confermare il valore di questa giocatrice. Dovrà sicuramente rivedere la programmazione, perché termina la stagione con ben 91 partite sulle spalle; infatti è arrivata sulla linea del traguardo totalmente a pezzi, anche se al Masters ha dato battaglia fino a che ha potuto. Molto apprezzata anche dalle colleghe e dai media, per il suo atteggiamento sempre positivo e sorridente, la danese dalle origini polacche sarà sicuramente una delle prossime stelle del tennis mondiale.
FLAVIA PENNETTA – VOTO 8
Impossibile non annoverare Flavia tra le sorprese dell’anno. La prima italiana nella storia a entrare nella top 10. La sconfitta in semifinale con la Safina a Cincinnati aveva posto fine ad una serie di 15 successi consecutivi, con in mezzo le vittorie ai tornei di Palermo e Los Angeles; semplicemente la miglior prestazione italiana di sempre, sia in campo maschile e femminile. Sono dati che si commentano da soli. Ma non bisogna dimenticare anche le semifinali a New Haven e Linz, oltre che i quarti agli Us Open, raggiunti con naturalezza e semplicità. I cervellotici e incomprensibili punteggi del ranking la fanno concludere l’anno dietro a gente come Radwanska e Bartoli, che hanno combinato poco e niente. In più lo scippo dei punti del “Masterino” di Bali, che si giocava in contemporanea alla finale di Fed Cup, grida ancora vendetta. L’unico rimpianto può essere nelle eccessive distrazioni “extra-campo” che Flavia si è concessa dopo New York. Non fosse tornata in Italia, probabilmente sarebbe andata lei a fare la riserva a Doha. Ora deve riconfermarsi nel 2010, non sarà facile ma la brindisina ha dimostrato di avere tutte le qualità per puntare ancora più in alto.
LE ALTRE SORPRESE
Il 2009 è stato foriero di novità sorprendenti e ritorni clamorosi. Doveroso spendere due parole sulle altre sorprese di quest’anno. Partiamo da Yanina Wicmayer (voto 7,5), protagonista in questi giorni di una controversa storia di controlli antidoping. Per la giovane belga quest’anno due tornei vinti (Estoril e Linz), una finale a Hertogenbosch e soprattutto la semifinale agli us Open. Il pericolo di una lunga e incombente squalifica però, ora pesa come un macigno sulla testa della povera Yanina. Un altro volto inatteso è stato quello di Melanie Oudin (voto 7,5); l’americana di origini francesi è stata protagonista di una straordinaria cavalcata a Flushing Meadows, che l’ha portata fino alle soglie delle semifinali, dopo aver battuto giocatrici del calibro di Dementieva, Petrova e Sharapova. Nel resto dell’anno non ha combinato granchè, ma è passata da essere numero 173 a 49, e questo dice tutto. Ultimo obbligato tributo a Kimiko Date Krumm (voto 8). Il ritorno della 39enne giapponese non avrà fatto rumore come quello della Clijsters, ma anche Kimiko è tornata dopo una lunga assenza e ha fatto suoi due tornei, Monzon e Seoul. A quasi quarant’anni, una gran bella soddisfazione.
LE DELUSIONI
DINARA SAFINA – VOTO 6
Il voto che vedete sotto è la media tra la prima parte di stagione da 8 e la seconda da 4. Tre tornei vinti (Roma, Madrid e Portorose) e finali a Sydney, Stoccarda e Cincinnati. Più ovviamente le due finali di Slam perse a Melbourne e Parigi. Difficile definire così un anno deludente, ma è ovvio che da colei che ha occupato la prima posizione per gran parte dell’anno, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Ha come alibi un’infortunio alla schiena che si è trascinata dietro, senza dire niente, per gran parte della stagione, ma è chiaro che il suo punto debole risiede nella sua fragilissima psiche, capace di tradirla sempre nei momenti più importanti. Probabilmente salterà anche gli Australian Open e, con i ritorni delle belghe, rischia di scordarsi la posizione numero uno, ma questa simpatica ragazzona russa continua ad avere tutto il nostro sosegno.
JELENA JANKOVIC – VOTO 5
Aveva iniziato l’anno da numero 1 e lo termina da numero 8 e questo dice molto sulla tremenda annata della serba. Le è andato tutto storto, a partire dalla preparazione atletica sbagliata, che la ha appesantita e tolto la sua migliore dote, ovvero la reattività a fondo campo. In più sono arrivati alcuni problemi fisici, la malattia della madre e la morte dell’amata nonna, durante gli Us Open. E’ riuscita comunque a vincere a Marbella e Cincinnati, segno che le qualità tennistiche ci sono, ma adesso tornare in vetta per Jelena sembra quanto meno utopistico.
ANA IVANOVIC – VOTO 4
E arriviamo al vero flop della stagione, Ana Ivanovic. La bella serba è sprofondata al numero 22 in classifica, grazie a delle prestazioni sconcertanti che sono durate tutto l’anno. La finale persa a Indian Wells contro la Zvonareva, rimane l’unico lampo in un 2009 davvero imbarazzante sotto il profilo dei risultati e del gioco. Sembra aver perso totalmente sicurezza, come dimostrano i 20 doppi falli a partita, le esultanze smodate a ogni punto vinto e le crisi di pianto a ogni punto perso. Forse proprio la sua belleza sta risultando un ostacolo troppo grande per lei. Le distrazioni “off-court” abbondano e per rimanere ad alti livelli è necessaria una dedizione al tennis costante, cosa che Ana non sta avendo. Il 2010 sarà l’anno della verifica, altrimenti rischia di diventare un’altra Anastasja Myskina…