WTA HOBART – Martedì Elise Mertens si era resa protagonista di un brutto episodio contro Sachia Vickery: entrambe volevano ritirarsi per andare a giocare le qualificazioni dell’Australian Open, la statunitense l’ha battuta sul tempo e lei è rimasta fregata. Ma non poteva chiedere di meglio: a Melbourne la rivale ha perso subito, mentre lei conquistato il primo titolo in carriera. Da n.127 WTA.Spesso sono proprio le storie più tristi ad avere un lieto fine. E anche se, campo a parte, Elise Mertens il titolo al WTA di Hobart se lo merita fino a un certo punto, se la sorte ha deciso così un motivo ci sarà. Martedì si era lasciata fregar sul tempo da Sachia Vickery, sua avversaria al secondo turno. Entrambe volevano ritirarsi in modo da arrivare a Melbourne in tempo per le qualificazioni dell’Australian Open, così ne è venuto fuori un match farsa, di appena un game, con doppia chiamata al fisioterapista e battaglia a chi si ritirava prima vita dall’avversaria. Ma, col senno di poi, la 21enne belga non poteva veramente chiedere di meglio, e nell’arco di soli quattro giorni è passata da grande delusa a grande sorpresa. Aveva deciso di rinunciare all’Hobart International in favore dell’Australian Open, con (molti) più soldi e più punti in palio, invece il piccolo torneo della Tasmania resterà per sempre stampato nel suo palmarès. E poco importa se la trasferta down under finirà prima del dovuto: per una che nel Tour maggiore ci era passata raramente, vincere un torneo può significare tantissimo. Uno scherzo del destino che da numero 127 WTA le farà scalare oltre 40 posizioni, portandola all’82esimo gradino.Un salto in avanti che la qualificata di Leuven, di base all’accademia di Kim Clijsters, merita eccome per il tennis mostrato nel corso della settimana. In un tabellone costellato dai ritiri, che ha obbligato gli organizzatori a ripescare una lucky loser – Kurumi Nara – addirittura fra le giocatrici eliminate al primo turno delle qualificazioni, la tennista belga ha trovato il modo per battere nettamente tre giocatrici vere: prima Kiki Mladenovic, poi la prima testa di serie Kiki Bertens, quindi Monica Niculescu, che alla vigilia sembrava favoritissima, invece ha ceduto 6-3 6-1 in poco più di un’ora. La rumena dal diritto affettato è durata appena due game: è partita forte, è salita 2-0, poi la Mertens ha giocato come se fosse alla sua centesima finale (quando invece non aveva mai giocato nemmeno una “semi”), infilando una serie di 12 game a 2 che le ha regalato il titolo. Il modo ideale, insomma, per dimenticare l’episodio triste di qualche giorno prima e ripartire. Con la certezza che, se tutto andrà come deve andare, le qualificazioni degli Slam non le rivedrà per parecchi anni. Chissà che ne pensa la Vickery, che non solo ha buttato al vento una chance immensa, ma a Melbourne ha perso subito. Chi troppo vuole…
WTA INTERNATIONAL HOBART – Finale
Elise Mertens (BEL) b. Monica Niculescu (ROM) 6-3 6-1
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