Obrigada mãe. Conseguimos!! Te amo demais!! pic.twitter.com/5KFzKqNSo4
— Teliana Pereira (@telianapereira) 2 Agosto 2015
WTA Florianopolis: Teliana Pereira profeta in patria
Grande gioia per la brasiliana Teliana Pereira. Già vincitrice a Bogotà, si è imposta anche al torneo casalingo di Florianopolis. In una finale durata due ore e trentasei minuti, ha battuto Annika Beck col punteggio di 6-4 4-6 6-1: tanta lotta, poi si è aggiudicata gli ultimi cinque game. In febbraio, Teliana era diventata la terza brasiliana a vincere un torneo nell'Era Open dopo Maria Bueno e Neige Dias, l'unica che fino ad oggi aveva vinto un torneo in casa, a Guaruja nel 1987. "Non ho parole per descrivere come mi sento – ha detto la Pereira – quando sono arrivata non sapevo neanche se fossi stata in grado di giocare, avevo problemi a un ginocchio. E' il più bel giorno della mia vita, sto vivendo un sogno". La Pereira ha una storia difficile alle spalle, tra oggettive difficoltà e infortuni. "Dicono che io sia una guerriera, credo che mi descriva perfettamente. So di non avere il migliore dritto o il migliore rovescio, ma mi sento privilegiata ad avere questa caratteristica".
Obrigada mãe. Conseguimos!! Te amo demais!! pic.twitter.com/5KFzKqNSo4
— Teliana Pereira (@telianapereira) 2 Agosto 2015Grande gioia per la brasiliana Teliana Pereira. Già vincitrice a Bogotà, si è imposta anche al torneo casalingo di Florianopolis. In una finale durata due ore e trentasei minuti, ha battuto Annika Beck col punteggio di 6-4 4-6 6-1: tanta lotta, poi si è aggiudicata gli ultimi cinque game. In febbraio, Teliana era diventata la terza brasiliana a vincere un torneo nell'Era Open dopo Maria Bueno e Neige Dias, l'unica che fino ad oggi aveva vinto un torneo in casa, a Guaruja nel 1987. "Non ho parole per descrivere come mi sento – ha detto la Pereira – quando sono arrivata non sapevo neanche se fossi stata in grado di giocare, avevo problemi a un ginocchio. E' il più bel giorno della mia vita, sto vivendo un sogno". La Pereira ha una storia difficile alle spalle, tra oggettive difficoltà e infortuni. "Dicono che io sia una guerriera, credo che mi descriva perfettamente. So di non avere il migliore dritto o il migliore rovescio, ma mi sento privilegiata ad avere questa caratteristica".