La maxi arena da 450 milioni di dollari promessa alla WTA dalla candidatura di Shenzhen non sarà pronta per il 2019, anno della prima edizione delle Finals nella città cinese. La burocrazia ha rallentato il via dei lavori, costringendo organizzatori e WTA a trovare una sede alternativa. L'hanno fatto in fretta: si giocherà allo Shenzhen Bay Sports Center.È stato annunciato in pompa magna lo scorso gennaio, come l’accordo più importante nei 45 anni di storia della WTA, ma la partenza sarà ad handicap. Al termine dell’edizione in arrivo la prossima settimana Singapore saluterà le WTA Finals, che migreranno a Shenzhen per i prossimi dieci anni, ma – notizia delle ultime ore – l’impianto progettato ad hoc per l’evento di fine anno non sarà pronto per l’edizione 2019, la prima in terra cinese. Il progetto super ambizioso, che prevede la realizzazione di un nuovo stadio dotato di 12.000 posti a sedere in centro città per un costo stimato di 450 milioni di dollari, si è infatti scontrato con i tempi della burocrazia, che hanno causato di ritardi già tali per decretare con oltre un anno d’anticipo il ritardo nell’inaugurazione dell’evento. Gemdale Corporation, la maxi-società costruttrice dell’impianto, ha spiegato di aver incontrato delle difficoltà nei rapporti con l’amministrazione della città e con le imprese locali, sottovalutando la durata delle negoziazioni necessarie per rendere attuabile il progetto, che richiederà la demolizione di alcuni edifici e lo spostamento di alcune attività commerciali presenti nella zona deputata alla nascita dello stadio permanente. Un portavoce della WTA ha spiegato la situazione a Sports Business Daily, confessando che già dall’inizio c’era la possibilità che l’impianto non fosse terminato in tempo, ma evidentemente la proposta economica era tale da spingerli a chiudere un occhio, almeno per l’edizione inaugurale. Infatti, il cambio di location dopo i cinque anni a Singapore traghetterà l’evento in una nuova dimensione, raddoppiando il montepremi attuale fino a un totale di 14 milioni di dollari.
SI GIOCHERÀ NELLA CASA DELLE UNIVERSIADI
Tuttavia, il problema dell’impossibilità di giocare nel nuovo impianto è stato rapidamente risolto con l’individuazione di una nuova sede, nemmeno così difficile in una città enorme, con una superficie di oltre 2.000 chilometri quadrati e un bacino umano di oltre dieci milioni di persone, senza contare gli abitanti dell’area metropolitana. Scartata in partenza la possibilità di giocare al Longgang Sports Center, sede dei tornei ATP e WTA, perché il campo centrale è troppo piccolo e soprattutto è outdoor, è stato individuato come casa dell’edizione inaugurale delle prime Finals cinesi lo Shenzhen Bay Sports Center, enorme impianto con appena sette anni di vita, in quanto costruito per le Universiadi di Shenzhen del 2011. Ospitò la cerimonia inaugurale e numerose delle attività sportive dei Giochi, mentre a oggi viene utilizzato soprattutto per i concerti. È dotato di una piscina, di alcune arene all’aperto in grado di accogliere complessivamente 20.000 spettatori e soprattutto di uno stadio indoor da 13.000 posti a sedere, ideale per la competizione in arrivo nel novembre del 2019. Insomma, un’alternativa perfetta al progetto allegato alla candidatura spedita alla WTA: praticamente nuovo, facilmente raggiungibile e con la capienza ideale (addirittura 1.000 posti in più), tanto da chiedersi come mai, con a disposizione una location che pare ideale, sia stato deciso di costruirne comunque una ex novo.