Elina Svitolina supera Kiki Bertens in tre set e conquista la finale delle WTA Finals di Singapore. Decisiva la maggiore pazienza dell'ucraina, protagonista di un match tutto grinta e difesa. Sono le qualità che le hanno permesso di arrivare in finale da imbattuta, pur senza mai emozionare. Domenica sfiderà Sloane Stephens.Di arrivare in fondo ai tornei del Grande Slam, per ora, non se ne parla, ma in tutto ciò che non è Major Elina Svitolina è a tutti gli effetti una grandissima. L’aveva mostrato nel 2017, arraffando tre Premier Five, e l’ha ribadito in extremis in una stagione di qualità un tantino inferiore alla precedente, ma che può chiudersi col botto. Perché l’ucraina è la prima finalista delle WTA Finals di Singapore, dove ha mantenuto la sua imbattibilità al termine del match più lungo (e forse anche più bello) dell’intero torneo, sfoderando un tennis – per lei – vintage, con più difesa che offesa, per battere per 7-5 6-7 6-4 la debuttante Kiki Bertens. È stata una gran battaglia, con picchi di ottima qualità se si considera l’enorme pressione che per 2 ore e 38 minuti è saltata costantemente da una parte all’altra della rete, rendendo tutto più complicato. Prima ha giocato meglio l’una, poi l’altra, ma nella battaglia di nervi finale ha vinto la più forte, o la più paziente. L’emblema del match della Svitolina è il punto giocato sul 5-4 al terzo set, quando un game giocato così così ha offerto alla Bertens la possibilità di riaprire tutto un’altra volta. Elina si è piazzata un metro dietro la linea di fondo e ha corso la sua piccola maratona, rispedendo in campo ogni palla fino a quando l’olandese è andata fuori giri col diritto. Idem sulla seconda palla-break: la Svitolina non si è fatta problemi a scambiare come se fosse un qualsiasi allenamento, la Bertens ha sbagliato di nuovo col diritto e una volta scampato il pericolo Elina è andata a prendersi vittoria e finale, la più importante in carriera. “Alla fine – ha raccontato – pensavo soltanto a correre e rispedire in campo ogni palla. È stata davvero dura, entrambe abbiamo giocato un ottimo tennis. Sono stata brava a chiudere in quel frangente”. IL SECONDO SET TOGLIE ENERGIE ALLA BERTENS
È vero: se avesse concesso alla Bertens il 5-5, forse la storia sarebbe diversa, ma per buona parte del match l’impressione è stata che fosse lei ad avere qualcosa in più. Come se non bastasse, la Bertens ha sprecato un mare di energie nelle fasi finali di un secondo set che era già vinto sul 5-4 40/0, e invece ha dovuto andare a sudarsi nel tie-break. Al momento di chiudere nel decimo game l’olandese si è lasciata prendere dalla fretta, ha perso 9 punti di fila e si è trovata costretta a inseguire. Una chiacchierata con coach Sluiter le ha schiarito le idee e ha dato i suoi frutti anche nel tie-break, che dal 2-0 Ucraina è passato al 4-2 Olanda, prima di tornare in parità sul 5-5. Ma per la Svitolina il match-point non arrivato, sul set-point per la rivale il braccio tremolante ha fatto partire una seconda palla al rallentatore, e la risposta vincente della Bertens è stata l’ovvia conseguenza. Tuttavia, la miglior partenza della Svitolina nel terzo ha fatto di nuovo la differenza. “Vincere il titolo – ha continuato l’ucraina – sarebbe bellissimo, ma ho ancora tanto lavoro davanti a me, e domani sarà molto dura. Quel che è certo è che disputerò l’ultimo match della mia stagione: cercherò di dare tutto”. Domenica alle 13.30 italiane Elina se la vedrà con la vincitrice del duello fra Sloane Stephens e Karolina Pliskova, quest’ultima già battuta martedì nel Gruppo Bianco. “Magari guarderò un pezzo della loro partita – ha chiuso –, ma so bene come giocano. L’importante per me è recuperare, visto che ho passato tante ore in campo in questo torneo, e farò il possibile per essere pronta. Sono certa che domani sarà un grande match”. Lo spera anche il pubblico di Singapore, ormai pronto a dire addio alla competizione.

WTA FINALS SINGAPORE – Semifinali
Elina Svitolina (UKR) b. Kiki Bertens (NED) 7-5 6-7 6-4